L'associazione l'Assiolo tuona di fronte alla scoperta dei responsabili degli scarichi di rifiuti nel mare e incalza contro l'amministrazione di Carrara.
"Il problema è segnalato da 20 dalle guardie ecologiche e dal Wwf, ma chi di dovere ha sempre rimbalzato la problematica - spiega il presidente Gianluca Giannelli - Intelligenza e volontà sono mancate e la cause sono molteplici, alcune delle quali l'arroganza, L'inefficienza e la poca passione. Ciò che è certo è che il comune di Carrara ha creato un danno ambientale che dopo quello della chimica della zona industriale è il secondo come situazione negativa".
Molti i rimedi palliativi installati negli ultimi anni: "Il primo sbarramento nei pressi del ponte della via delle Pinete fu fatto mettere dalle guardie ecologiche del wwf e dal Consorzio di Bonifica, spostato poi più a monte per non far vedere quella vergogna alla vista di tutti. Molte volte si staccava da riva e impressionanti isole di rifiuti si riversavano in mare, spostandosi verso la costa della partaccia o in mare aperto - conclude l'associazione - Tutto questo avvenuto negli ultimi 20 anni e da quando si è avuta la brillante idea di collocare il campo nomadi a fianco del fosso Lavello. Che sia colpa di chi ha amministrato il territorio, in primis il comune di Carrara, ma anche di Massa che non se ne è mai interessato, per non parlare degli operatori economici della loc. Partaccia e di Marina di Massa, che hanno fatto fare i bagno in un mare di rifiuti ai propri clienti".
Chiara Bernardini