"Hanno ragione le imprese turistiche quando dicono che sia inaccettabile che le nostre spiagge vedano, ancora una volta, i cartelli di divieto di balneazione per inquinamento portato nel mare dalle piogge. E' vero che le analisi forse andrebbero fatte anche in condizioni normali, quando piove le persone non vanno in spiaggia, ma è altrettanto vero che se per un po' di pioggia il nostro mare diventa pieno di colibatteri fecali allora significa che gli impianti che dovrebbero depurare le acque non funzionano bene o non funzionano affatto". Così il Pd della Partaccia sui nuovi divieti di balneazione a seguito dei controlli Arpat del 9 giugno scorso.
"La cosa che crea sconcerto - spiegano dal circolo Pd - è che questi divieti non arrivano a sorpresa. Ogni anno ci troviamo a parlare dei soliti problemi e ogni anno cittadini e imprese chiedono al Comune e a Gaia di porvi rimedio. Ma restano inascoltati. Sarebbe bene che chi ha potere e responsabilità non si dedichi come al solito al giochino dello scaricabarile. Il Comune è proprietario di Gaia, i dirigenti di Gaia sono suoi dipendenti e come tali sono dipendenti dei cittadini di Massa. Quindi il Comune intervenga sul serio per costringere la propria azienda Gaia a risolvere in maniera strutturale i problemi di depurazione delle acque che da fiumi e torrenti arrivano nel mare. E lo faccia veramente non sui media perché le imprese e le famiglie che vivono di turismo non hanno bisogno di passerelle mediatiche. Molte sono già in ginocchio a seguito dell'emergenza Covid 19. Con questi divieti si rischia di affossarle definitivamente".
"Come circolo abbiamo proposto una serie di interventi possibili – concludono dal Pd – sulla nostra zona, a cominciare dal risanamento ambientale e sociale del Lavello su cui da tempo chiediamo una azione congiunta dei comuni di Massa e Carrara senza rimpalli di responsabilità e fughe dai propri doveri di amministratori. Se le nostre proposte non piacciono lo si dica e se ne propongano altre. Quello che non è più ammissibile è l'immobilismo. Stare fermi è un delitto contro la città, perché oggi grazie alle manovre economiche straordinarie, che Governo e Parlamento hanno fatto e stanno facendo, ci sono e ci saranno sia risorse che procedure speciali per intervenire sugli impianti e le strutture. Perdere anche questa occasione sarebbe un danno imperdonabile di cui gli amministratori di Massa dovranno essere chiamati a rendere conto".