"Non c'è alcuna intenzione, da parte mia, di creare confusione sulla questione marmo. Al contrario, sono convinta che sia giunto il momento di dare massima trasparenza rispetto all'uso che viene fatto dall'amministrazione comunale di tutti gli introiti provenienti dal lapideo".
Si apre così la replica della candidata sindaco Serena Arrighi all'intervento del vice sindaco Matteo Martinelli, che l'aveva accusata di lanciare proposte "con criticità evidenti dal punto di vista tecnico e giuridico", affermando che "non è possibile utilizzare interamente gli introiti del marmo per abbassare o eliminare le rette di asili nido ed Rsa".
"Facciamo innanzitutto chiarezza su un punto – precisa Arrighi -: io non ho mai parlato di utilizzare liberamente tutti gli introiti derivanti dal marmo. So benissimo che il contributo di estrazione di cui all'art 27 della L.R. 35 ha vincoli specifici. So anche però che i canoni di concessione, che peraltro nel 2021 sono stati pari a 5,2 milioni, sono liberi. Ed è da qui che nasce la mia proposta, che ha lo scopo di ridurre la distanza tra città e il lapideo e di far sì che la parte di tassa marmi non vincolata ritorni ai cittadini sotto forma di migliori servizi e a costi ridotti. Destinare quella parte di introiti "libera" alla riduzione delle rette di asili nido ed Rsa significa attuare una vera e propria politica di ridistribuzione di risorse che vuole andare incontro ai meno abbienti".
"Sono fortemente impegnata a creare nuove opportunità per la nostra città – chiude Arrighi - e attenta a non lasciare indietro nessuno. Le risorse non vincolate dovranno servire anche a questo".