A meno di improbabili colpi di scena, il Monoblocco di Carrara perderà definitivamente il secondo endocrinologo di ruolo.
Il monito era stato lanciato settimane fa, a più riprese e sia da associazioni interne all’ospedale che dalla politica, ma alle richieste formali l’Asl pare abbia risposto con un semplice nulla di fatto.
Quando la dottoressa Giulia Manfredini, endocrinologa, raggiungerà la tanto agognata pensione, alla struttura sanitaria carrarina si avvicenderanno altre figure, certamente valide, ma che non corrispondono al profilo necessario per sopperire alla futura mancanza della Manfredini.
Un duro colpo per il Monoblocco e la sanità apuana tutta, che vedrà di certo allungare i tempi di attesa per le visite di questo tipo, in una delle provincie più “vecchie” di tutta Italia.
La situazione potrebbe portare enormi disagi, e il consigliere di minoranza, in quota Italia Viva, Cosimo Maria Ferri, prova con un ultimo disperato tentativo di far rinsavire i piani alti dell’azienda sanitaria, accusando però nello stesso tempo la giunta Arrighi, rea, secondo Ferri, di non aver fatto niente per evitare lo scenario attuale.
“Il Comunicato dell’Asl non risponde alle criticità che abbiamo evidenziato in questi giorni – spiega il consigliere renziano in una nota ufficiale – perché non affronta con precisione il tema della mancanza del secondo endocrinologo (in sostituzione della dottoressa Manfredini) da destinare al servizio ambulatoriale del Monoblocco. È’ certamente positiva l’attività che svolgerà il dottor Tomisti, stimata risorsa, ma proprio perché è importante per il servizio la sua professionalità, chiediamo che sia destinato in pianta organica al Monoblocco; invece, l’Asl lo inquadra al Noa e lo manderebbe ogni tanto al monoblocco, dove invece destina il dottor Buffoni, medico nucleare. Quindi si dica con chiarezza che è stata declassata l’endocrinologia, e che Carrara ha perso un endocrinologo e ha preso invece un medico nucleare, certamente capace, ma non è un endocrinologo. Il tema ovviamente non riguarda le professionalità delle persone, tutte persone capaci, ma il servizio da rendere ai cittadini e il fatto che non si possa continuare a ridurre e indebolire i servizi ambulatoriali del monoblocco. Inoltre, va detto chiaramente al cittadino che quando fissa una visita endocrinologica sarà visitato da un endocrinologo. Il tema che sottoponiamo all’attenzione di tutti è politico, e riguarda le scelte e gli impegni presi in difesa del Monoblocco per garantire servizi ai cittadini. Perché Arrighi, Crudeli, Bugliani non difendono il Monoblocco? Quale è il loro disegno? Ciascuno si assuma le proprie responsabilità, e si risponda con fatti concreti in favore dei cittadini”.