E’ stato Cosimo Ferrri, come aveva promesso nell’incontro pubblico coi cittadini e commercianti di Avenza avvenuto il 3 giugno, a presentare direttamente al presidente del consiglio regionale Giani, la mozione con la richiesta di andare incontro alle esigenze dei cittadini e dei commercianti spostando l’inizio dei lavori al gennaio 2021, evitando così i mesi della ripresa dopo il lockdown ed anche quelli di maggior lavoro delle feste natalizie.
Lo ha riferito Fabrizio Volpi, coordinatore comunale di Italia Viva che ha spiegato . “Siamo convinti che le responsabilità della situazione di Avenza sono da imputare all’incapacità e alla mancanza di trasparenza oltre che alla negazione della partecipazione attiva dei cittadini da parte dell'amministrazione 5 Stelle. Dopo la Conferenza dei Servizi, che si è svolta a settembre 2019, l’amministrazione avrebbe dovuto condividere il progetto approvato con la collettività di Avenza e con le forze politiche, secondo un iter assolutamente previsto e dovuto dalle normative vigenti e invece non è stato fatto. “.
Volpi ha parlato di comportamento oscurantista adottato sin dall'inizio dall’amministrazione che, per questo motivo, oggi, non può pretendere di imporre l’ immediata apertura del cantiere il 15 Giugno facendosi scudo del rischio idrogeologico senza considerare che il territorio è praticamente alla fame. Parole critiche di Volpi anche nei confronti di quella che lui ha definito una strumentalizzazione riferendosi al racconto, reso pubblico sulla stampa, del presidente del consiglio comunale Michele Palma della sua personale esperienza durante l’alluvione del 2003. “ L’esternazione di Palma - ha aggiunto Volpi - è stata assolutamente fuori luogo, dal momento che quei vissuti non li ha dimenticati nessuno. Sicuramente l’amministrazione avrebbe potuto fare di più invece che pressare i residenti con la paura che si possano ripresentare alluvioni distruttive, visto che già molti lavori per contrastare il rischio idrogeologico sono stati eseguiti dalla Regione Toscana. Italia Viva ritiene che sul percorso pregresso nessuna responsabilità sia da imputare alla Regione Toscana , ma che oggi deve essere coinvolta per cercare la miglior soluzione per la collettività, anche se si dovesse andare a ridiscutere i lavori già appaltati, coinvolgendo la ditta vincitrice , facendo presente le necessità del territorio e concordando i tempi dell’intervento. Basterebbe ridurre al minimo il periodo di blocco della circolazione per la demolizione e ricostruzione del ponte, ponendo come priorità la messa in sicurezza dell' alveo per poter proseguire a gennaio 2021 con i lavori di demolizione e ricostruzione della struttura che sicuramente permetterebbero comunque la fine dei lavori prima del 25 aprile.”.