Un gioco di rimandi cinematografici di livello sempre più basso e sempre più offensivo è quello che si è innescato sulla stampa e sui social tra il consigliere dell’opposizione Simone Caffaz e il presidente di Retiambiente Fabrizio Volpi. Tutto è partito dall’eclatante metafora che Volpi ha voluto usare per annunciare la nomina a direttore generale della partecipata del comune che lui amministra, di Walter Bresciani Gatti, definendolo, appunto: “il Cristiano Ronaldo dei rifiuti”. Il gusto per l’esagerazione e, un po’, il complesso di Muttley (il cane che voleva di continuo medaglie per ogni banalità che facesse, in un famoso cartone animato anni ’70) sembrano, in effetti essere la linea della nuova gestione del presidente di Retiambiente, nominato solo pochissimi mesi fa, che ha inaugurato, oltre al nuovo corso rispetto ai precedenti gestori della raccolta rifiuti, ovvero Nausicaa s.p.a., anche una sorta di nuovo diario social celebrativo di ogni intervento fatto in tema di pulizia urbana, come se ogni impresa fatta dagli operatori ecologici del comune fosse fuori dall’ordinario, invece che il quotidiano lavoro del settore che amministra, tanto che il costante sottolineare i vari prima e dopo degli interventi di pulizia cittadina, all’inizio, ha anche quasi creato un incidente diplomatico con l’amministrazione Arrighi, da cui ha ricevuto l’incarico, che, comunque, per quasi tre anni, è stata responsabile della gestione della pulizia e dei rifiuti fatta da Nausicaa. “Il Cristiano Ronaldo dei rifiuti”, comunque, è stato colto da Caffaz nella sua esagerazione e ha spinto il consigliere dell’opposizione a completare la metafora con il paragone con Oronzo Canà, il personaggio interpretato da Lino Banfi in un film degli anni ‘80 che parlava di un pessimo allenatore di calcio, riferito allo stesso Volpi. Ma se il gioco al rimando cinematografico, iniziato da Caffaz, faceva parte di una critica politica e amministrativa riferita alla gestione di Volpi, la risposta di quest'ultimo è scesa, invece, sul piano personale. Volpi, sempre sui social, ha replicato a Caffaz dicendo che assomiglia a Bombolo, anche questo un personaggio di una serie di pessimi film di becera comicità dello stesso periodo di quello di Oronzo Canà, nel quale la fisicità molto abbondante del personaggio e il fatto che venisse sempre preso a schiaffoni sul set era motivo di grasse risate. Ecco il testo del post di Volpi contro Caffaz, a cui l’amministratore unico di Retiambiente ha aggiunto una foto del vero Bombolo per sottolineare la somiglianza fisica con Caffaz: “Il consigliere Caffaz commenta alcune mie dichiarazioni su Reti Ambiente Carrara paragonandomi a Oronzo Canà. Accetto la battuta perché ritengo che si possa parlare di politica anche in tono scherzoso e colgo l’occasione per ricordare al consigliere che Oronzo Canà nonostante non ci fosse la volontà, anzi la proprietà voleva la retrocessione, alla fine riesce a rimanere in serie A. E già che ci siamo, per proseguire con questo registro scherzoso, mi viene in mente che Caffaz ricorda Franco Lechner, in arte Bombolo, quello che prendeva gli schiaffi dall'ispettore Giraldi, con la differenza che a lui gli schiaffi li hanno rifilati i cittadini carraresi giudicandolo inadeguato a guidare la città”. Non si è fatta attendere la replica via social di Caffaz che ha sottolineato alcuni passaggi della carriera politica di Volpi: “Il signor Fabrizio Volpi, nominato senza alcun titolo prima ad Apuafarma e poi a Reti Ambiente Carrara, costa 45 mila euro nelle bollette Tari dei cittadini di Carrara: ogni cittadino che possiede o ha locato un immobile in media paga 2/3 euro l'anno per mantenere questo signore. La cosa più triste, e drammaticamente diffusa con l'amministrazione Arrighi e il Pd, è che questo signore non aveva alcuna esperienza pregressa sul tema a parte l'aver venduto e noleggiato giochi e slot machine per un'azienda specializzata della Romagna di cui continua a usare l'indirizzo email. Ma tant'è, questi sono i criteri di selezione della classe dirigente del Pd e della Arrighi. Volpi ricopre quel ruolo perché è un politicante da retrovie che è entrato e uscito dal Pd in cerca di occupazione rimediando, visto che lui la mette su questo piano, una sconfitta dopo l'altra. E allora, visto che a dimostrazione della sua grande cultura e capacità di analisi non ha trovato altro argomento in risposta a quanto ho scritto ieri che affermare che ho "perso" le elezioni e dire che assomiglio a Bombolo alludendo al fatto che sono in sovrappeso (ma la Arrighi non era l'accanita tutrice del politically correct?), vorrei ricordargli un paio di cose semplici, semplici. Nel 2017 lui era uno degli elementi di spicco (si fa per dire) di una coalizione che in quell'anno ha perso le elezioni per la prima volta dopo 60 (sessanta) anni, mentre nel 2022, nonostante sostenesse un candidato molto autorevole, la coalizione che ha costruito è arrivata quarta (ripeto, quarta) senza che lui abbia avuto mai neppure il coraggio di candidarsi al consiglio comunale perché le preferenze non sa neppure cosa siano. Quanto alla mia supposta "sconfitta", che dire? Io tre anni fa ero sostenuto da un solo partito che ha preso il 6 per cento e sono arrivato a prendere il 43 per cento al ballottaggio: una performance del genere non era mai riuscita a nessuno in epoca recente. È vero, non sono stato eletto sindaco, anche perché non ho usato i metodi che hanno portato lui a diventare senza meriti e senza titoli amministratore di una società pubblica, gli slurpatori appassionati di Chupa Chups non mi sono mai piaciuti.Io vado orgoglioso di quello che ho fatto nel 2022 grazie all'aiuto di tanti amici appassionati e tanti cittadini pieni di speranza e coraggio, sottraendo soldi e tempo alla mia famiglia e al mio lavoro e lascerò a chi verrà dopo di me una base solida alla quale manca poco per risultare vincente nel 2027.Volpi invece, quando si guarda allo specchio alla mattina cosa vede? Canà Oronzo.E per favore non fate rime”.
Puntuale anche l’ennesimo commento di Volpi sotto il post di Caffaz, nel quale il presidente di Retiambiente ha ribadito la nobiltà del lavoro fatto con onestà e il fatto che non servano lauree per avere incarichi politici, rivendicando il merito di aver seguito la creazione del forno crematorio durante il periodo in cui fu amministratore unico di Apuafarma, altra partecipata del comune, nominato dalla giunta di Angelo Zubbani.