La prima motivazione sono sicuramente i tempi cupi, afflitti dal secondo e più grande picco della pandemia, che, oggettivamente, rendono poco interessanti e appetibili tutte le proposte di carattere storico-commemorativo. La seconda, non meno rilevante, è la storia stessa del comune a cui è stata fatta la proposta. La conclusione inevitabile è quindi la critica verso l’ente istituzionale che in questo momento spende tempo ed energie per questioni non di utilità contingente né opportune. Tutta la vicenda ha per protagonisti, da un lato, il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, che ha impegnato il consiglio provinciale a lavorare su atti e documenti per la delibera relativa alla proposta dell’ambasciatore della Federazione Russa della Repubblica Italiana per l’installazione a Carrara di un monumento in ricordo dei partigiani sovietici, dall’altro il presidente del consiglio comunale di Massa Stefano Benedetti,vice coordinatore provinciale di Forza Italia.
Benedetti ha infatti fatto notare che il comune di Carrara, al termine della seconda guerra mondiale ospitò i profughi della Dalmazia e dell’Istria che fuggirono dalla violenza e dalla persecuzione del regime comunista di Tito, satellite della neonata Unione Sovietica, che si macchiò, con la collaborazione dei partigiani italiani, della tragedia delle foibe. “Non si trattava, nel caso delle foibe- ha detto Benedetti- di partigiani russi ma erano comunque partigiani sanguinari accomunati dalla stessa ideologia politica. E poi, non possiamo certamente onorare chi ha operato agli ordini di Stalin e del comandante Ivan Stepanovic Konev, condottiero da metodi spietati e profondamente legato all’ideologia del Socialismo Sovietico, tanta cara a Stalin che fu proprio uno degli organizzatori del movimento di resistenza , nonché il responsabile delle deportazioni nei purtroppo famosi campi di concentramento sovietici, nonchè della morte di milioni di ebrei.”
Secondo Benedetti esisterebbe una correlazione tra Stalin e Konev – definiti assassini – e i partigiani a cui si vuole dedicare un monumento a Carrara e questa sarebbe motivo di imbarazzo per l’iniziaitiva.
“Il “ moderato” presidente Lorenzetti, anzichè rendersi patetico con queste scellerate proposte, farebbe meglio ad attivarsi per individuare i fondi necessari per riqualificare il Palazzo della Provincia che giace in condizioni pietose ormai da anni, per non parlare della manutenzione e della sicurezza delle strade, soprattutto in periodo invernale.”. Benedetti ha quindi ricordato che per le strade provinciali , in inverno, esiste ancora l’obbligo di installare le catene ed ha suggerito l’ipotesi che tale divieto sia dovuto alla mancanza di soldi della Provincia per comprare il sale da spargere sulle strade.
“Ci troviamo paradossalmente a dover viaggiare con le catene in auto anche in strade dove non nevica da 60 anni – ha continuato Benedetti - come ad esempio il lungomare di Marina di Massa o via Dorsale. Ma anche gli strumenti e gli attrezzi da lavoro per gli operai che devono effettuare la manutenzione delle strade e la messa in sicurezza delle zone montane, non sono idonei per soddisfare tutti i bisogni e le necessità, per cui, considerando che la Provincia si interessa quasi esclusivamente di strade e di scuole, mi domando cosa ci stia ancora a fare in quel posto il presidente Lorenzetti. Dopo questa ultima farsa, credo che debba dimettersi con dignità, ma dimettersi, perché un oltraggio del genere, con la realizzazione di un monumento intitolato ai partigiani russi, la nostra popolazione non se lo merita. Mi auguro che il consiglio provinciale decida di respingere questa proposta e presenti un documento di condanna per l’iniziativa del “ Democratico” e pacifista Presidente Lorenzetti.”
Benedetti ha poi proposto di avviare un percorso per una serie di iniziative in ricordo di tutti gli ebrei trucidati nel mondo e di tutte le vittime dei partigiani di qualsiasi nazionalità siano stati.
“No al monumento ai partigiani sovietici”: Benedetti critica la proposta
Scritto da Redazione
Politica
28 Ottobre 2020
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