Il consigliere comunale di Arcipelago Massa Andrea Barotti riflette sull’immobilismo della politica locale di Massa, su come le proposte, le idee e le iniziative siano rimaste inascoltate dalla politica locale, mentre in altri comuni “si veleggia verso un nuovo orizzonte.”
“Leggo sulle cronache regionali –esordisce Barotti- che a Livorno sta prendendo corpo, grazie all'impegno del Sindaco (civico di centrosinistra) e del rappresentante regionale del territorio, l'idea, giudicata positiva dal direttore degli Uffizi, di creare alle ex Terme Corallo gli "Uffizi del mare" ossia di realizzare una sede di quella "Galleria della Toscana" che valorizzerà il patrimonio artistico custodito nei magazzini del museo fiorentino.”
“Il presidente Giani ha accolto con entusiasmo l'iniziativa – spiega- dichiarando che i quindici milioni di euro necessari per recuperare la struttura labronica verranno trovati ed ha aggiunto di averne parlato con il Ministro Gualtieri; i soldi arriveranno, secondo il Sindaco Salvetti, dal Recovery fund ed addirittura il Ministro Amendola avrebbe invitato l'Amministrazione a fare presto; pensare che a Massa la ex Colonia Ettore Motta non venga, nonostante sia in vendita a meno di quattro milioni, considerata dovrebbe far riflettere! “
“A Firenze –continua- il Sindaco Dario Nardella si sta muovendo, con grande impegno, per far ripartire la città investendo sulla formazione universitaria e professionale basti pensare al recupero del convento di Sant'Agostino, alla scuola di hotelleria sul modello svizzero, alla scuola di enologia, al tentativo di portare nella città gigliata un ramo di "Toscana Life Sciences", al recupero dell'Arno rendendolo vivibile, balneabile e navigabile (progetto dell'Archistar Richard Roger e presentato da Dario Nardella in campagna elettorale) ed ancora gli investimenti previsti per potenziare le eccellenze fiorentine, a partire dal Pignone, per far crescere l'indotto, start up e così creare lavoro.”
“Questi esempi di buona politica, di buon governo, di Amministratori che guardano lontano –esclama- di classe dirigente che pensa al futuro e coglie le opportunità, i finanziamenti europei, per costruirlo fanno capire cosa manchi alla città di Massa! Manca un Dario Nardella, un Luca Salvetti e più in generale una rappresentanza istituzionale che abbia idee, coraggio, lungimiranza.”
“È desolante osservare l'immobilismo della politica locale! Mentre a Massa si pensa di rifare
"un'aiuola", una rotonda, la pavimentazione di una piazza, spostare una fontana, tra l'altro senza un percorso partecipato, in altri Comuni si veleggia verso un nuovo orizzonte.”
“Provo rabbia e rammarico nel constatare come le idee, le iniziative lanciate siano rimaste inascoltate –riflette. “Penso agli Uffizi a Villa Massoni o, in alternativa come avevo scritto in un articolo, in una ex Colonia Marina (un museo sul mare), l'Università del lavoro nell'area ex Sensi Garden, la Scuola di alta formazione amministrativa sul modello francese, l'ampliamento del porto per la nostra nautica con ormeggi per le imbarcazioni, il potenziamento dei nostri gioielli come il Pignone (promuovendo lo sviluppo dell'eolico) o la scuola infermieri, la trasformazione dei nostri nosocomi (OPA, Noa, Monoblocco) in cliniche universitarie sfruttando anche i complessi in disuso sul mare, la creazione di un centro di virologia per la Toscana nel vecchio Ospedale, la fondazione sollecitando il mondo del marmo di una Università sul modellodella LIUC, l'appello all'Architetto Renzo Piano.”
“La conclusione, guardando i fatti, a cui qualsiasi persona dotata di buon senso può giungere è che il problema di Massa sia la classe dirigente! –accusa Barotti- Non sono certamente i cittadini che hanno, rompendo con la tradizione politica della città, persino creduto alla promessa di cambiamento della destra sovranista!”
“Il nuovo anno, così come i prossimi che ci separano dalle urne –conclude- devono essere utilizzati per preparare una proposta politica progressista, moderata che metta al centro un programma di rilancio, che consenta di dialogare con interlocutori istituzionali al fine di superare la sordità della politica locale e che metta al centro i giovani, dia spazio ad energie nuove, fresche, brillanti, intraprendenti poiché dell'esperienza di chi non è in grado di andare oltre la conquista della poltrona su cui siede credo che la città, come il Paese, non sappia che farsene.”