Nuove resistenze contro il progetto per la costruzione di una nuova casa di comunità in via Carducci. Il piano, fortemente sostenuto dal sindaco Persiani e finanziato con i fondi del PNRR, dovrebbe infatti sorgere vicino alla stazione: una posizione che molti, e non solo ora, hanno definitivo totalmente in controtendenza rispetto ad un’idea di sviluppo sostenibile e di salvaguardia del suolo e della salute dei cittadini.
Il neonato Polo progressista massese, formato da Movimento Cinque Stelle, Unione Popolare e Massa Città in Comune, non ha fatto mistero di voler osteggiare il progetto con tutte le proprie forze: per il PP, infatti, con molti meno soldi sarebbe possibile ristrutturare il vecchio ospedale cittadino, e la scelta di edificare in una zona, come quella della stazione, già estremamente trafficata non porterà ad altro che a maggiore smog, cementificazione incontrollata e viabilità congestionata.
“Come Polo progressista e di sinistra interveniamo in merito alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco in commissione sanità sulla costruzione di una casa di comunità alla Stazione. Durante la commissione, il sindaco ha descritto i passaggi fondamentali per giungere alla realizzazione del presidio alla stazione, sottolineando l'urgenza di realizzarli entro il 31 marzo, pena la perdita dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (circa 10 milioni di euro). Dal nostro punto di vista – spiegano i membri del Polo progressista – l'urgenza dietro cui si sta consumando tale operazione rappresenta un rischio importante per la città di Massa e in particolare per i quartieri che si sviluppano attorno a via Carducci. Il rischio è infatti quello di subire la realizzazione di un progetto che prevede un'intensa opera di cementificazione e un conseguente aumento esponenziale del traffico. Ci domandiamo e domandiamo all'amministrazione se la cittadinanza è stata debitamente informata sull'impatto di tale progetto e sulle alternative possibili alla realizzazione dello stesso. Ad esempio, è stata informata del fatto che l'Asl ha stimato che con molti meno soldi, circa sei milioni di euro disponibili sin da subito senza dover ricorrere ai fondi del PNRR, sarebbe stato possibile ristrutturare parte del vecchio ospedale, permettendo così oltreché un risparmio economico anche un risparmio di consumo di suolo? È stata informata la cittadinanza sull'impatto negativo che tale edificazione comporterà sul traffico locale? Cioè è stato esplicitato che realizzare un presidio medico alla Stazione aumenterà il traffico su tutta via Carducci e viale della Stazione, strade che nelle ore di punta appaiono già ultra congestionate? L'obsolescenza di tale progettazione ci appare ancora più dannosa se pensiamo che verrà realizzata attraverso soldi pubblici destinati alle nuove generazioni. Generazioni che sempre più insistentemente chiedono alle istituzioni di considerare ogni progetto futuro sotto la lente della difesa dell'ecosistema. E non solo per questioni puramente naturalistiche. Nell'ultimo rapporto dell'ISPRA si dice che ogni ettaro di suolo antropizzato ha un costo annuale a carico del comune di 85mila euro da mettere a bilancio a causa della perdita di servizi ecosistemici che il suolo garantisce gratuitamente. Il sindaco e l'amministrazione hanno informato la cittadinanza che il progetto alla Stazione andrà a danneggiare la vivibilità futura di quello spazio?”.