Ci sarebbe un uso improprio della pagina facebook ufficiale del sindaco di Carrara, Serena Arrighi, da parte del sindaco stesso, secondo il consigliere della lista Ferri, Filippo Mirabella che ha detto: “Consiglio al sindaco di Carrara aprirsi una pagina Facebook a nome di Serena Arrighi dove potrà scrivere tutto ciò che vuole, ma sarebbe meglio che non utilizzasse più la pagina Istituzionale su Facebook per esprimere le sue idee politiche e per gli affari personali. In Italia, peraltro, la figura del sindaco è tenuta a rispettare il principio di imparzialità e di non parteggiamento per un partito o movimento politico. Questo è sancito dalla Costituzione Italiana e dalle normative che regolano il comportamento degli amministratori pubblici, in particolare, l'articolo 54 del Testo Unico degli Enti Locali, stabilisce che i sindaci sono tenuti a rispettare il principio di imparzialità nell'esercizio delle loro funzioni. Questo principio implica che il sindaco non può utilizzare il proprio ruolo istituzionale per esprimere opinioni politiche personali, specialmente quando si rivolge alla cittadinanza su piattaforme ufficiali come una pagina Facebook istituzionale, con parole inappropriate che esprimono appartenenza a specifici gruppi o ideologie politiche. In molti comuni italiani hanno adottato disciplinari che vietano espressamente ad esempio :
- l’utilizzazione delle pagine istituzionali come mezzo per pubblicizzare un partito od un esponente politico;
- gli attacchi di qualsiasi genere, in quanto le eventuali critiche devono essere rispettose delle idee altrui e sempre nei limiti del commento e non dell’insulto;
- le comunicazioni scritte e le discussioni di contenuto politico e propagandistico né con riferimenti direttamente o indirettamente riferiti alla politica o a personaggi del mondo politico.
Anche la legge n.150/2000 proibisce l’utilizzo personale della pagina facebook istituzionale in quanto disciplina le "attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni" come attività finalizzate all’attuazione dei principi di trasparenza ed efficacia dell’azione amministrativa. In sintesi il nostro sindaco non garantisce un dialogo civile, ecco perché sarebbe altamente consigliabile coinvolgere esperti di strategie digitali, in grado di gestire correttamente la comunicazione pubblica, per evitare strumentalizzazioni che minano la credibilità dell'amministrazione stessa. In più occasioni inoltre ha utilizzato argomenti di natura personale su post sconvenienti, alimentando una cultura politica incentrata sul gossip, che hanno danneggiato l'immagine e l'affidabilità dell'Istituzione stessa. Oltre a ciò è altamente cruciale la figura del portavoce che è diventato il megafono dei messaggi personali della Arrighi: costui infatti gestisce i social più sulla critica spicciola ed improvvisata che sulla comunicazione costruttiva, non ha una strategia professionale e trascina l'amministrazione in un mare di polemiche sterili con risultati evidenti nella qualità e nella credibilità dell’informazione pubblica. Per la situazione creatasi chiedo al Segretario Generale dottor Alessandro Paolini di adottare rigorose prescrizioni per evitare che la comunicazione Istituzionale venga strumentalizzata dalla Arrighi su temi di basso spessore, anziché affrontare le reali problematiche della città. Inoltre sarebbe necessario che la linea politica suggerita dal portavoce fosse in sintonia con gli interessi della città e con l'immagine che l’amministrazione dovrebbe proiettare all’esterno, in modo deciso e rispettoso. È fondamentale infatti, che chi ricopre ruoli pubblici rispetti pienamente i principi di imparzialità e professionalità, non solo per il bene dell'amministrazione, ma per la fiducia che i cittadini ripongono nelle Istituzioni. In conclusione sarebbe meglio che il sindaco Arrighi utilizzasse a tali scopi una sua pagina social personale, cosicché la pagina Facebook istituzionale del comune potrà continuare a svolgere il suo compito social con credibilità e onore, per poter rispondere con efficienza e trasparenza alle esigenze della cittadinanza”.