La presenza di rifugi antiaerei risalenti alla seconda guerra mondiale all’interno del parco “Elena Guadagnucci” alla Grotta di Avenza fu la ragione per la quale i lavori di bonifica del sito dovettero richiedere ed ottenere la supervisione della Sovrintendenza delle Belle Arti, come aveva comunicato la stessa assessore all’ambiente Sarah Scaletti a ottobre dello scorso anno.
A ricordare questo rilevante particolare è stato Lorenzo Baruzzo, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia che ha anche segnalato l’avvio dei lavori di scavo nel sito, iniziati nei giorni scorsi e, soprattutto, l’assenza nel cantiere della figura di un archeologo, non indicato neppure nella cartellonistica apposita, a garantire il controllo sulle operazioni di bonifica.
“Sarebbe opportuna la presenza di un archeologo – ha detto Baruzzo - considerata la delicatezza delle opere preesistenti. Probabilmente tutto è in regola, ma considerata la consolidata efficiente incapacità amministrativa della giunta pentastellata che governa Carrara, alcuni dubbi ci vengono.”
Baruzzo si è quindi rivolto direttamente al sindaco per chiedere se è stata predisposta una relazione archeologica preventiva e se è prevista la presenza di un archeologo per controllare l'avanzamento dei lavori e stabilire il grado di rischio per le opere che potrebbe verificarsi di volta in volta. “La nostra intenzione - ha spiegato Baruzzo - è quella di richiamare la giunta al rispetto delle norme in materia di scavi in siti di interesse storico nell’eventualità che siano state disattese”.