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Scritto da Redazione
Politica
21 Ottobre 2020

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Prima chiedono perizie esterne per verificare la situazione dei pini in due strade cittadini e poi ne ignorano il responso. La situazione paradossale riguarda i pini di via Giovan Pietro ad Avenza e di Via Genova a Marina e a metterla in evidenza sono stati i due noti ambientalisti Florida Nicolai e Riccardo Canesi.

Sotto accusa la gestione del verde urbano da parte dell’amministrazione carrarese che avrebbe rivelato ancora una volta la mancanza di una visione coerente e molta approssimazione nelle scelte. Nicolai e Canesi hanno infatti fatto notare che, per quanto le due perizie agronomiche richieste ad esperti esterni a Nausicaa - che pure ha i suoi agronomi pagati dal comune - siano state fatte solo con valutazioni visive e non prove tecniche e strumentali sulla stabilità degli alberi e siano quindi non proprio conformi a quanto richiede la letteratura scientifica, avevano dato comunque indicazioni che sono state completamente disattese dall’amministrazione: “Ci troviamo di fronte ad una sorta di paradosso pragmatico – hanno scritto Nicolai e Canesi - spiegabile forse con una creatività interpretativa dei testi o con un’allergia verso l’ascolto di esperti da parte dei tecnici comunali e dell’assessore ai LLPP. Ma perché allora spendere soldi per commissionare perizie ad agronomi esterni a Nausicaa, se tanto poi non si agisce in conformità e si fa di testa propria? I pini di Via Giovan Pietro saranno abbattuti, e ciò nonostante siano stati classificati, nella perizia commissionata dal comune, in classe C cioè classe di rischio moderato che, secondo i protocolli richiede un “controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato” e non l’abbattimento. L’amministrazione però ha deciso di abbatterli, per sostituirli ma non con piante di prima grandezza, come il pino e adatte quindi alla piantumazione compensativa, come ad esempio leccio, sughera, cerro, pioppo bianco, salice bianco.” . Nicolai e Canesi, che hanno studiato attentamente la perizia hanno notato che, tuttavia, al termine della valutazione anche lo stesso agronomo si contraddice, sul caso di via Giovan Pietro dicendo che i pini vano abbattuti, anche se in classe C, perché “stanno creando gravi danni alle pavimentazioni presenti sottochioma” e da tale affermazione hanno tratto la conclusione che il vero mottivo dell’abbattimento non è il rischio che cadano ma i problemi del marciapiede in barba al èprogetto fatto dallo stesso comune che garantiva l’abbattimento solo degli alberi a rischio.

“Anche la perizia sui pini di via Genova e di alcune altre strade di Marina – hanno continuato i due ambientalisti - commissionata ad un altro agronomo si basa sulla sola valutazione visiva e, dunque, non è sufficiente se pur meglio strutturata. In questo caso l’agronoma ha scritto che “i pini esaminati, per il rischio dagli stessi rappresentato e le scarse prospettive di vita futura, sono da sostituire” ed ha precisato anche che “non risultano tecnicamente applicabili interventi razionali di stabilizzazione”. Dunque, una diagnosi ferale. Eppure, il comune ha deciso di rifare il manto stradale e il marciapiede, spendendo dunque denaro pubblico, circa 150mila euro, ma di non abbattere i pini ignorando quanto prescritto dall’agronoma: “i lavori di risanamento del manto stradale dei parcheggi e dei nuovi marciapiedi sono necessari e causeranno, come già molte volte in passato, danno agli apparati radicali dei pini descritti”.”.

Nicolai e Canesi hanno infatti voluto ricordare quanto affermato in molte pubblicazioni scientifiche e cioè che non sono i pini che danneggiano, ma sono macchine e asfalto che danneggiano i pini. “ È indubbio che – hanno concluso - se alcune piante sono malmesse, ciò è dovuto alla mancanza di cure e a lavori stradali male eseguiti. In via Genova, se i pini sono instabili, lo sono perché sono stati costruiti parcheggi tra le piante, danneggiando in tal modo le radici con scortecciamenti, tagli, fresature dell’asfalto. E si continua così.”.

 

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