All’indomani dell’uscita pubblica di Fillea Cgil che si oppone al piano integrato del parco delle Alpi Apuane perché porterebbe alla chiusura di 8 cave con relativa perdita di posti di lavoro, rispondono gli ambientalisti di “Europa Verde Toscana” e il movimento “Salviamo le Apuane” con una nota nella quale si afferma come le cave in oggetto creino pochissimi posti di lavoro, facilmente riconvertibili applicando la legge regionale 35/2015 e imponendo al filiera corta, soprattutto tra Carrara e le zone del parco. Grave invece è ritenuta l’incapacità di chi non ha saputo riprogettare l’economia del territorio con
ambiente, lavoro, paesaggio, economie alternative e interesse pubblico e non pensa al profondo impatto ambientale che tali cave hanno in luoghi fragili e simbolo delle Alpi Apuane come il Pizzo d’Uccello e la Focolaia. “la comunità del Parco la deve smettere di tergiversare su degli atti dovuti a tutto il territorio in nome del bene comune Alpi Apuane e si vada avanti con il PIP così come proposto senza stravolgerlo ulteriormente”
Piano del Parco della Alpi Apuane: il percorso di riconversione economica continua a trovare ostacoli sulla strada della su approvazione
Scritto da Redazione
Politica
24 Febbraio 2022
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