I generi alimentari sono praticamente gli unici, dall’inizio delle restrizioni dovute all’epidemia di coronavirus, a movimentare il commercio e, in questa situazione potrebbe essere facile per qualcuno giocare sui prezzi delle merci per sfruttare la domanda molto più ampia che la circostanza attuale ha generato. Questa è la teoria di Gianni Musetti, di Forza Italia Carrara, che ha condotto anche un’indagine nei supermercati locali. L’obbligo a fare la spesa nel negozio di alimentari o nel supermercato più vicino alla propria abitazione, imposto dal decreto del presidente del consiglio, inteso a limitare la diffusione del contagio eliminando gli spostamenti della popolazione, avrebbe, secondo Musetti, annullato la concorrenza tra la grande e la media distribuzione. “ Sino dai primi giorni – ha fatto notare Musetti - sono spariti completamente i famosi volantini delle offerte, visto che non vi era, evidentemente più bisogno, di attirare nessuno con allettanti sconti o promozioni. I volantini, in realtà, esistono ancora online, per alcuni marchi, come quello Coop, ma abbiamo riscontrato che alcuni prodotti promossi a un prezzo sul volantino, nel punto vendita aveva un prezzo maggiorato.” Secondo Musetti la lista dei prodotti di prima necessità che hanno subito inspiegabili rincari sarebbe molto lunga e riguarderebbe in particolare quei prodotti che dovrebbero essere calmierati dal paniere spesa imposto a livello nazionale dal Ministero dell'Economia.
“Farina, lievito, pane, persino la pasta e il latte hanno subito aumenti vertiginosi – ha detto Musetti - La farina comune 00, che prima della pandemia non era mai sopra i 50 centesimi, ora l'abbiamo trovata a prezzi spaventosi, addirittura ad un euro ed ottanta. Tali gesti sono da considerare un reato da perseguire con ogni mezzo, da ritiro della licenza immediata a tali insegne di supermercati.” Musetti ha quindi chiesto l’intervento del sindaco De Pasquale, della Guardia di Finanza e dei carabinieri: “ per monitorare e per sanzionare tali vergognosi atti di sciacallaggio nel peggior momento che l'Italia Repubblicana abbia mai affrontato.”.