Sonia Castellini è la coordinatrice provinciale di Azzurro Donna, dipartimento di Forza Italia dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne ed ha deciso, in accordo con la vittima, di raccontare l’ennesima gravissima storia di violenza e di ingiustizia.
Anna, nome di fantasia, è una donna che vive nella provincia di Massa Carrara, vittima di violenza da parte del suo ex compagno che l’ha attirata con l’inganno ad un appuntamento dopo la loro separazione per picchiarla e violentarla. La storia risale a circa tre anni fa ma le conseguenze legali sono ancora in atto e non sono affatto favorevoli per la donna, che in tutta la vicenda è la parte lesa. Stefania ha deciso di rendere pubblica tutta la sua storia e per questo si è rivolta ad Azzurro Donna.
“La prima volta che ho incontrato Anna - ha detto la Castellini - mi hanno colpito lo sguardo e la forza oltre che la consapevolezza e la convinzione con cui parla di ciò che le è accaduto. La prima cosa che mi ha detto è stato che voleva metterci la faccia nonostante la situazione. Siccome una delle battaglie di Azzurro Donna è quella di incoraggiare le donne ed aiutarle a denunciare le violenze, abbiamo deciso di raccontare apertamente la storia di Anna. La storia inizia nel maggio 2018, quando Anna chiude la relazione diventata burrascosa e sfociata in violenza con il suo compagno che l’aveva minacciata, colpita con uno schiaffo e le aveva requisito le chiavi della macchina. Per questi motivi Anna lo denuncia e si trasferisce a casa della madre. Dopo circa un mese l’uomo le fa una telefonata disperata nella quale dice di essere in gravi condizioni fisiche e di aver bisogno di essere portato in ospedale ma di non poter contare sull’aiuto di nessuno. L’uomo chiede a Anna di soccorrerlo e la donna cade nella trappola: al suo arrivo nell’abitazione trova l’uomo in perfette condizioni e determinato a scatenare su di lei tutta la sua rabbia. La picchia e la violenta ripetutamente dicendole che quello sarebbe stato il programma della sua giornata. Al termine di quell’incubo, Anna riesce ad andare in ospedale dove le viene refertata la violenza sessuale e fisica con una prognosi di 25 giorni. La denuncia coraggiosa della donna fa scattare il codice rosa e la vicenda arriva in tribunale dove, ad aprile di quest’anno l’uomo viene condannato a sette anni e sei mesi. La pena esemplare inflitta all’uomo, che è un pluripregiudicato, tuttavia, non permette di celebrare il successo della giustizia, perché è subito seguita dalla richiesta di appello e, soprattutto dalla scadenza dei termini della custodia cautelare dell’uomo in carcere, dove, peraltro, già si trovava per scontare la condanna per un altro reato. Da ieri dunque, l’uomo è libero di circolare, avendo solo l’obbligo di dimora in un comune della provincia confinante con quella apuana ed il divieto di uscire nell’orario compreso tra le 19.00 e le 7.00. L’uomo ha anche una nuova compagna che lo sta ospitando in casa sua, anche se la sua residenza risulta presso un hotel, ed è in procinto di trasferirsi nel comune di Pietrasanta dove un vecchio amico sarebbe disposto a dargli un lavoro. Ciò che rende paradossale e ancor più dolorosa tutta la storia è il fatto che né Anna, né il suo avvocato sono stati informati dal tribunale dell’accoglimento dell’istanza d’appello e della fine della custodia in carcere. La donna lo ha saputo da voci di persone che conoscono i due protagonisti.”.
Secondo la Castellini proprio questa mancata informazione costituirebbe un vuoto nell’attuazione della procedura nei casi di violenza sessuale. Anna è stata rassicurata dalla garanzia di protezione datale dalle forze dell’ordine locali ed ha voluto lanciare un appello pubblico a tutte le donne che vivono situazioni simili alla sua: “Denunciate. Non posso dire che tutto abbia funzionato come mi sarei aspettata, ma le cose stanno cambiando, io non permetterò che il mio ex condizioni ancora la mia vita. Sono consapevole che potrei un giorno incontrarlo, ma sono anche fiduciosa sul fatto che sarà fatta giustizia. Rifarei tutto, dalla denuncia alla presenza alle udienze. Ciò che ho sbagliato, e metto in guardia tutte le donne, è l’essere caduta nella trappola della sua richiesta di aiuto quella mattina.”.
“Come coordinatrice provinciale di Azzurro Donna – ha concluso la Castellini - auspico che si possano rivedere i protocolli in certe situazioni. Non trovo opportuno che una persona condannata in primo grado per violenza sessuale, maltrattamenti ed atti persecutori, sia praticamente libera di condurre una vita apparentemente normale e soprattutto che la vittima di tali reati sia messa a conoscenza della scarcerazione dagli organi competenti. Le donne vittime di violenza vanno protette, è giusto che sappiano subito in quale luogo è meglio non recarsi anche perché ricordo, nello specifico che l’ex compagno di Anna ha già scontato una pena in un carcere di massima sicurezza ed ha minacciato di sfigurarla con l’acido.”.