Ne ha per tutti, Florida Nicolai, ambientalista locale che, tra le altre battaglie da due anni è impegnata sul fronte di una gestione ragionata e di buonsenso del verde urbano, dopo lo scempio dei pini di viale Colombo: ne ha l’amministrazione colpevole di decisioni arbitrarie e poco suffragate da pareri scientifici e dal confronto con i cittadini e ne ha per la stampa che, spesso, distorcerebbe il senso di osservazioni e denunce. Ecco la sua lettera pubblica sulla questione dei pini di Marina di Carrara:
“Nella città in cui ogni primo cittadino è solito dotarsi di costosissimi uffici stampa, non stupisce che gli articoli siano dettati da palazzo civico. Non stupisce ma comunque indigna notare che la stampa sembri accettare di farsi megafono o addirittura creare l'impalcatura retorica delle veline della giunta.
Un articolo recentemente apparso sulla stampa indicava già nel titolo una definitiva sentenza di morte per i pini dalle "radici pericolose" dovuta ai " troppi incidenti", attingendo, e contestualmente rafforzandoli, a luoghi comuni, nella maggior parte dei casi privi di fondamento e indicava la soluzione dei lecci al posto dei pini. Affermazione perentoria, presentata come verità inoppugnabile che spinge ogni lettore ad essere d’accordo sull’abbattimento di pini dipinti come assassini a meno di essere un irresponsabile.
Irresponsabile, secondo logica di palazzo, proprio come quegli ambientalisti che già si opposero all'abbattimento dei pini di Viale Colombo. L'amministrazione sente la necessità di citare ancora una volta il caso viale Colombo e di presentare come irresponsabili i gruppi ambientalisti, mostrando il bisogno di giustificare nuovi tagli facendosi forza con lo spettro degli ambientalisti rompiscatole. Evidentemente, quando si parla di pini brucia ancora la figuraccia delle tristi palme di Viale Colombo e l’illegittimità delle azioni di allora, va celata dietro la denigrazione dei cittadini e delle associazioni ambientaliste che denunciarono i diversi atti illegali compiuti.
Ora, nel nuovo caso, l'amministrazione si presenta con parere di un tecnico agronomo e fa decisamente piacere che l'assessore abbia scoperto che vi sono delle norme da rispettare e fa ancora più piacere che abbia scelto come perito la dottoressa Marta Buffoni, che è la stessa che, interpellata dagli ambientalisti, definì "oggettivamente discutibile" la decisione delle penose palme.
Da ambientalisti rompiscatole e con la memoria lunga, non abbiamo potuto non notare che nella più recente narrazione si è sorvolato con totale nonchalance, sul fatto che, solo alla metà di ottobre era già stato annunciato con grande enfasi il progetto del comune di sottoporre via Genova a "maquillage" specificando che si metteva in sicurezza la strada senza abbattere i pini, pur essendo in possesso, già da mesi, della perizia agronomica.
Oggi l'amministrazione cambia idea, abbatte i pini e si nasconde dietro la perizia. Per questo, ancora una volta, interveniamo per evidenziare quel che troviamo inaccettabile riguardo al metodo di governo della città:
1) troviamo inaccettabile che le decisioni della giunta in materia di cura del verde pubblico siano non solo estemporanee e mutevoli, non solo non coordinate in una visione di insieme, ma soprattutto che si concludano sempre con abbattimenti.
2) troviamo inaccettabile che tali decisioni siano rese pubbliche attraverso un uso manipolatorio e grossolano della comunicazione, sempre teso a riprodurre un’immagine deformata e denigratoria del mondo ambientalista.
3) troviamo inaccettabile e ridicolo il fatto che il parere dei tecnici diventi ora la foglia di fico a giustificazione delle decisioni di un’amministrazione che anche nel recente passato si è ben guardata dall'ascoltare le valutazioni degli esperti.
Esprimiamo nuovamente la nostra indignazione per questo tipo di comunicazione e ci auguriamo che gli operatori dell'informazione prendano le distanze da questo modo cialtronesco di comunicare e amministrare. Il dibattito democratico si fonda sul rispetto dell'intelligenza dei cittadini-lettori, non sulle costosissime veline di amministrazioni oramai avvitate in una arrogante spirale auto-distruttiva.
Resta una considerazione finale: non è più accettabile danneggiare le alberature, così necessarie per la salute nostra e dell’ambiente, a causa dell’installazione di parcheggi tra le piante, a causa dei lavori stradali mal eseguiti e sconsiderati, con radici scortecciate, tagliate, fresate dall’asfalto che provocano la loro instabilità. La tecnica ha fatto progressi ed è possibile, ormai, attraverso “interventi razionali di stabilizzazione”, salvare i pini e la viabilità, come scrive anche la dottoressa Buffoni. “.