“Sappiamo che la Regione Toscana ha aumentato di quasi 4 milioni lo stanziamento delle quote sanitarie per le RSA, ma è effettivamente aumentato anche il numero di quote, quindi i posti letto, così come ci è stato prospettato? Il dubbio, forte, è che le tanto pubblicizzate 50 quote assegnate all’area Toscana Nord Ovest non siano assolutamente in più, ma si tratti di una semplice redistribuzione di quelle non utilizzate lo scorso anno”. E’ la domanda che pongono il sindaco Francesco Persiani e l’assessore al Sociale Amelia Zanti a fronte delle recenti notizie relative alla battaglia portata avanti per azzerare le liste di attesa nelle Rsa. Perché quelle 50 quote – di cui 9 andrebbero alla zona delle Apuane – non sarebbero affatto un ampliamento.
“Vero è che il fondo regionale è passato da 202 milioni di euro a 206 milioni, ma come ben specificato dalla delibera regionale si tratta di maggiori fondi per l’inserimento di persone anziane ultra65enni non autosufficienti in rsa e centri diurni. Mai si parla di aumento del numero di quote. E di 4 milioni, nonostante le rassicurazioni che sarebbero stati assegnati in base ai bisogni dei territori, alla azienda Usl Toscana Nord Ovest ne arriverà solo uno sebbene gli indici Lea nella nostra zona siano ben inferiori all’indice regionale” continuano il primo cittadino e l’assessore. “Quello che non è mai stato ricordato è che già nel 2018 erano stati deliberati aumenti delle quote sanitarie di 0,60 euro al giorno per il 2019 e di 0,40 euro giornalieri per il 2020 che sembrerebbero trovare copertura proprio con la delibera di stanziamento dei 4 milioni di euro. Inoltre, entro il 14 febbraio prossimo, i sindaci devono approvare la ripartizione delle quote perché già da oltre un anno era stabilito che le singole Zone distretto/Sds avrebbero dovuto presentare alla Regione, entro il 15 febbraio, una dettagliata relazione sui risultati ottenuti e i costi sostenuti. Insomma, non sembrerebbe affatto una soluzione a quella battaglia che mesi fa ha iniziato la Consulta provinciale delle disabilità con l’appoggio di enti e associazioni.
La stessa Asl ha accertato la disponibilità di alcune quote non ancora utilizzate tra quelle assegnate e, confrontando alcuni dati degli ultimi mesi, risulterebbe a fine anno un avanzo di una sessantina di quote. E guarda caso, all’area Nord Ovest ne attribuiscono 50. Ci dicano quindi quante quote effettive avevamo nel 2019 e quante ne avremo nel 2020 perché a noi non sembra affatto una risposta né tantomeno un incremento di posti, ma piuttosto una redistribuzione che i vari territori si stanno contendendo, considerato che l’area Nord Ovest ha gli indici più bassi della regione e diversi cittadini in lista di attesa”.