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Scritto da Redazione
Politica
26 Novembre 2025

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"Negli ultimi mesi RetiAmbiente Carrara è al centro di un crescente malcontento, che arriva da residenti, commercianti, esercenti e interi condomìni" è l'attacco dell'anili del servizio raccolta rifiuti a Carrara fatto dal consigliere della Lista Ferri, Filippo Mirabella che prosegue: "Episodi puntuali e ripetuti mostrano un sistema di controlli che più che migliorare la gestione dei rifiuti sembra colpire indiscriminatamente chi si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato. Una situazione che non può essere ignorata, soprattutto alla luce del ruolo rivestito dall’amministratore unico, Fabrizio Volpi, nominato dal Partito Democratico, che continua a difendere protocolli di controllo che nella realtà producono risultati discutibili e, spesso, palesemente ingiusti. Il nodo dei controlli si basa sulla figura dell’ispettore Matteo Lombardi, già noto ai cittadini per un concorso interno molto contestato, perché già prima dei risultati si conosceva il nome del vincitore. Lombardi svolge sopralluoghi, apre cassonetti, controlla i sacchetti e – quando ritiene di aver individuato un’irregolarità – emette verbali e multe.  Se un ispettore può fare le multe, e se queste vengono elevate sulla base di ciò che trova nei cassonetti pubblici o condominiali, è inevitabile chiedersi: a chi stanno davvero dando la colpa? E su quali basi  e su quali verifiche ? La protesta che si alza in tutta la città  ha  come fulcro la zona Stadio con  il paradosso delle multe agli innocenti. Le segnalazioni provenienti da alcuni commercianti ed esercenti della zona Stadio sono particolarmente gravi. Quando la Carrarese gioca in casa, infatti decine di tifosi ospiti arrivano senza un servizio adeguato di bagni, cestini o contenitori dedicati. E cosi i rifiuti vengono abbandonati dove capita: nelle aiuole, oppure dentro i primi cassonetti disponibili. Per non parlare dei bisogni corporei.  A questo punto i controlli di RetiAmbiente – invece di tener conto del contesto – puntano il dito contro i commercianti e gli esercenti della zona, come se quei rifiuti fossero stati prodotti da loro stessi. Verbali, multe, richiami formali. Tutto contro persone che non hanno alcuna responsabilità: i rifiuti sono dei tifosi ospiti, non dei negozianti. Questo non è controllo:è accanimento.  Se esiste un protocollo di Reteambiente Carrara su questo sarebbe  sicuramente da rivedere immediatamente e se non esistesse sarebbe da fare. Non si può accettare che un sistema pubblico colpisca chi non è responsabile.Non si può accettare che un ispettore – per quanto zelante – possa trasformare una situazione di disservizio in un pretesto per identificare “colpevoli facili”. La realtà è semplice: il protocollo di controllo di RetiAmbiente se c è è inadeguato, iniquo e controproducente. Soprattutto perché non considera ciò che accade attorno allo Stadio, né altre situazioni in cui i cassonetti vengono usati da chiunque, di passaggio. Prima di multare i cittadini onesti, si devono garantire:servizi igienici funzionanti durante le partite, contenitori aggiuntivi, controlli preventivi, telecamere nei punti critici e verifiche che identifichino i veri responsabili. Nonostante accada tutto questo c’è un silenzio assordante del comune. Sorprende  infatti  ed  indigna, l’assenza totale di intervento da parte del comune.Il sindaco Serena Arrighi e l’assessore all’Ambiente Carlo Orlandi che avrebbero il dovere istituzionale di difendere i cittadini, verificare i fatti e pretendere trasparenza da RetiAmbiente –scelgono invece il silenzio. Un silenzio che pesa come un macigno, perché mentre commercianti e famiglie vengono colpiti da verbali ingiusti, il comune non solo non interviene, ma non chiede spiegazioni, non apre verifiche, non tutela chi subisce un danno evidente. Arrighi e Orlandi tacciono. E in questa scelta, voluta o per inerzia, assumono una responsabilità politica precisa: abbandonare i cittadini proprio quando si aspettano protezione e chiarezza. È inaccettabile che un sindaco e un assessore delle Partecipate  si voltino dall’altra parte mentre un sistema di controlli così discutibile continua a funzionare senza correttivi. E una responsabilità politica forte ed  è  legittimo chiedersi perché l’amministratore unico Volpi, nominato dal PD, difenda  un sistema così poco efficace? Forse RetiAmbiente preferisce colpire chi è facilmente raggiungibile, invece di affrontare i problemi veri.Questa non è una politica dei rifiuti:è una politica della rassegnazione. La città chiede trasparenza, equità, buon senso. E chiede che chi fa controlli e sanzioni lo faccia con metodo, con responsabilità e con logica.Non è accettabile un sistema che multa i cittadini onesti e lascia irrisolti i problemi veri. È ora che RetiAmbiente, il comune e chi li dirige rispondano alle domande – tutte – dei cittadini di Carrara".

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