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Scritto da Redazione
Politica
04 Novembre 2025

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Sul biodigestore arriva la posizione congiunta dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Carrara: "Abbiamo appreso dalla stampa, a seguito delle dichiarazioni del sindaco Arrighi prima e dell'assessore Orlandi poi, che Retiambiente non sarebbe più intenzionata a realizzare il progetto del biodigestore anaerobico: una ipotesi inaspettata e che contraddice quanto approvato dalla stessa Retiambiente alla fine del 2024 (aggiornamento del piano industriale) e da quanto sempre confermato, più volte in questi mesi, dallo stesso presidente di Retiambiente, Daniele Fortini. E da quanto ad oggi previsto nel piano d'Ambito. Siamo rimasti stupiti da un così repentino cambio di orizzonti da parte di Cermec e del comune di Carrara, il tutto nel silenzio di tomba dell'altro socio, il Comune di Massa. Ma le cose non stanno esattamente così: a quanto ci risulta Retiambiente ha per il momento posto la questione in forma dubitativa e niente affatto scontata. Tutto perché sta per entrare in esercizio l'impianto, realizzato a Legoli, nel Comune di Peccioli (nel compendio che già vede la presenza della discarica, di un TMB e – in prospettiva – di un impianto di ossicombustione) dalla società Al.Be, società pubblico-privata partecipata al 50per cento da Alia Multiutility e al 50 per cento da Belvedere spa.Nell'attuale scenario, quindi, si pensa che questo impianto possa garantire l'autosufficienza dell'ambito Toscana Costa e che quindi l'opera a Massa-Carrara ormai non serva più e quell'investimento sia superfluo.Legittimo che a pensarlo possano essere i soggetti che hanno investito ben 71 milioni di euro nella realizzazione dell'impianto a Peccioli: ci lascia invece qualche dubbio il fatto che questa posizione venga assunta invece da soggetti pubblici del nostro territorio che dovrebbero avere a cuore un modello sostenibile di gestione dei rifiuti, un servizio pubblico indispensabile che non può e non deve essere "delegato" ai privati (perché tale è Al.Be.) ma nel quale i gestori pubblici devono garantire alle collettività non solo economicità ma anche efficienza e garanzia della continuità senza essere succubi e in balia delle logiche di mercato. Ecco perché vogliamo avere chiarimenti dai soggetti coinvolti, Retiambiente ma anche i Comuni di Massa e Carrara, circa il futuro di Cermec, il piano industriale e la sua eventuale modifica e la strategia che si ha all'interno dell'Ato in merito agli obiettivi di sostenibilità, efficienza e gestione pubblica del servizio. Senza dimenticare che Retiambiente non è un soggetto "terzo" ma una Spa pubblica nella quale due comuni importanti come Carrara e Massa devono far sentire la propria voce e non – come sembra invece stia accadendo – chinare la testa e restare sottomessi ad altri interessi "geopolitici".

Ricordiamo infatti che per la realizzazione di quell'impianto era necessaria la bonifica del terreno e della falda sul quale l'impianto deve sorgere. Bonifica, che seguendo il principio sacrosanto del "chi inquina paga" doveva essere realizzata dai due Comuni, soci di Cermec. Avevamo appreso, dalle precedenti amministrazioni, sia di Massa sia di Carrara, che per quella bonifica erano stati accantonati i fondi necessari, circa 6 milioni di euro. Quei soldi dove sono finiti? Ma soprattutto perché non si è rispettato il cronoprogramma che prevedeva di avviare la bonifica del terreno? L'amministratore di Cermec cosa ha fatto in questi mesi per spingere i Comuni a rispettare gli impegni contenuti in quel cronoprogramma? E gli assessori competenti, di Massa e Carrara, cosa hanno fatto? Sono domande alle quali non sappiamo darci risposta e siamo molto preoccupati perché da un po' di tempo a questa parte non solo apprendiamo ormai le notizie in modo del tutto casuale invece di essere regolarmente convocati per valutare le motivazioni ed i riflessi di certe scelte, ma al contrario stiamo assistendo ad un continuo scaricabarile da parte delle istituzioni che pare siano più interessate a non prendersi la responsabilità delle scelte che al bene della cosa pubblica e alla tutela degli interessi di questo territorio.

 

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