Il consigliere dell'opposizione Massimiliano Bernardi ha analizzato il biancio della IMM: "Quasi sette milioni e trecentomila euro di riscontri passivi nel Bilancio IMM- CarraraFiere, contabilizzati prevalentemente dagli ingenti contributi della Regione Toscana. La IMM nel 2020 era stata colpita ed affondata dal PD e dai 5 Stelle: la Regione Toscana aveva congelato la ricapitalizzazione prevista per oltre 500mila euro, e l’ex vicesindaco Matteo Martinelli aveva ritirato immediatamente la delibera per una quota simile spettante al comune. Dopo il sindsco Arrighi ha fatto il resto, dal momento che emerge dalla nota dei Revisori dei Conti allegata al Bilancio di Previsione del Comune 2025/27 che, IMM CarraraFiere con Cermec e, da quest’anno anche con la Casa di Riposo, sono sotto “osservazione costante”. Quindi appare quanto mai imbarazzante che Arrighi e Orlandi si dicano soddisfatti per il miserrimo utile di 28 mila euro del bilancio IMM CarraraFiere. La vera situazione economica è molto lontana dal definirsi risolta ed infatti, gli altri soci, hanno, già da tempo, comunicato il recesso che, in caso di richiesta di liquidazione, potrebbe generare un rischio di potenziale esborso per oltre 1 milione e 100 mila euro che determinerebbe una voragine insanabile. Lo abbiamo appreso direttamente dalla delibera del luglio 2024, dalla “Commissaria” Sandra Bianchi piazzata a gestire la IMM dal Presidente Eugenio Giani dal l’8 settembre 2021. A questo proposito chiedo: perché il PD permette ancora lo scippo della presidenza? Per cercare di evitare responsabilità e colpe per l’inevitabile fallimento? E intanto l'azienda, nel tentativo di salvare quello che è rimasto, procede con il quarto piano industriale 2024/ 27 approvato dall’assemblea dei soci. Purtroppo la società, attualmente, come noto da tempo, non ha ancora recuperato i volumi d’affari precedenti perché il complesso fieristico di I.M.M. CarraraFiere SpA risulta obsoleto per quanto riguarda il pregio, la validità, l'efficienza e non più attrattivo ed è inutile che l’assessore Carlo Orlandi cerchi di gettare il fumo negli occhi, elencando le manifestazioni di chi prende in affitto gli spazi di CarraraFiere perché, il giochino, risulta di un ingenuità disarmante. A dirla in maniera trasparente, gli scenari delineati dalla proposta dell’ultimo Piano Industriale 2024-2027 puntano su investimenti volti al rilancio del quartiere fieristico per recuperare credibilità ed immagine e gestire attività in grado di generare volumi di affari per pianare gli ingenti costi fissi. Inevitabile chiedere se sia stato fatto anche un piano finanziario e di quanti milioni di euro? Il documento peraltro NON esclude l’ipotesi di messa in liquidazione o fallimento (dichiarazioni in delibera della Bianchi) . Sul piano amministrativo inoltre è andata malissimo, dal momento che la vendita della palazzina Mangiarotti, la Marmoteca e la ricollocazione del personale sono entrambe fallite. L’amministratore unico Sandra Bianchi mette infatti il dito sulla piaga e dichiara che è stata un operazione che alla fine, non ha prodotto effetti positivi sulla liquidità della società( 776 mila euro), nonostante l ’operazione immobiliare voluta da Arrighi / Orlandi che è stata contabilizzata in 2.500.000 di euro. Rispetto all’anno precedente, la situazione è fortemente peggiorata in merito soprattutto ai prestiti bancari (+140,4 per cento). Chiedo quali? Quando sono stati aperti ? Di che importi? Sul piano patrimoniale bisogna ricordare che, durante la sciagurata fase grillina, il vicesindaco Matteo Martinelli aveva più che dimezzato il Patrimonio netto dell’Azienda che da circa 32 milioni di euro è passato, oggi, a 12.490.333. A tal proposito l’Organo Amministrativo, propone di destinare il Patrimonio netto , ivi compreso l’utile di esercizio 2023 di euro 28.937 per intero a riserva legale . Durante la riunione da remoto infatti, l’amministratore unico appena riconfermato , ha puntato il dito sulla riserva legale che è un obbligo del Codice Civile con lo scopo di creare una posta del patrimonio che, in aggiunta al capitale sociale, vada a costituire una garanzia per i creditori sociali. Questo conferma che, a tutt’oggi, le nostre speranze per rilanciare la Marmi e Macchine - CarraraFiere sono ridotte al lumicino. A tutela del patrimonio storico per il brand distintivo che rappresenta la Marmi e Macchine-CarraraFiere e la nostra Città famosa in tutto il mondo per il marmo, l’Arrighi non potrebbe cambiargli il nome?".
Rischio di messa in liquidazione di IMM: l'analisi del bilancio fatta da Bernardi
Scritto da Redazione
Politica
16 Dicembre 2024
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