Cambiare discorso quando non si hanno argomenti per controribattere è la tecnica più semplice ed è quella usata dall’assessore ai lavori pubblici Andrea Raggi in merito ai quesiti posti dal gruppo consiliare Insieme per Carrara.
A dirlo è Gianenrico Spediacci che insieme a Andrea Vannucci e a Dante Benedini fa parte di Insieme per Carrara: “L'assessore Raggi ci ha ricordato che la domanda per finanziare il progetto della Giromini, ereditato dalla precedente amministrazione, l’ ha fatta lui ma evita di spiegare il motivo per cui, dopo che la regione ha concesso al comune di Carrara 400 mila euro, se li è fatti scappare. Inoltre non ci dice perché, dopo aver cambiato il progetto, non ha partecipato all' aggiornamento previsto dal bando, anticipando i tempi di qualche mese per poi riperdere tempo subito dopo per pastoie burocratiche. La nostra domanda è semplice: perché in Toscana tutti ristrutturano le scuole con grandi contributi regionali e noi perdiamo quelli che ci assegnano, non chiediamo i nuovi e facciamo pagare il conto ai nostri concittadini?”.
Spediacci è tornato anche sul caso della scuola media Taliercio, che fa parte di quel polo scolastico di villa Ceci che l’amministrazione aveva inizialmente annunciato di voler smantellare per trasferirlo nella zona antistante il porto. All’interno del polo di villa Ceci ci sono anche una materna e un nido appena ristrutturati- l’asilo Giampaoli – che in una recente proposta dell’amministrazione sembrerebbero dover essere abbattute e ricostruite come è previsto per la Taliercio.
“Vorremmo una parola chiara sulla retromarcia rispetto al trasferimento e soprattutto sulla demolizione del nido e della materna appena ristrutturate. A proposito di villa Ceci, l' assessore all’urbanistica Bruschi continua a confondere il dimensionamento del parco di villa Ceci con quello di tutta l'unità territoriale, che comprende tutta l'area compresa tra il Carrione ed il viale XX Settembre e tra via Marco Polo e via Covetta, nella quale si trovano segherie, palazzi e quant'altro. Inoltre ci preme anche ricordare che il piano strutturale misura una potenzialità, non concede diritti. Questi ultimi vengono definiti con il poc, che in effetti, ci pare si capisca proprio poco.”.
Vi. Tes.