Simone Caffaz, classe 1974, per oltre quindici anni presente nello scenario della politica carrarese,prima come capo dell'opposizione, poi alla presidenza dell'Accademia di Belle Arti di Carrara per due mandati e alla guida di una storica e pionieristica emittente locale, TeleToscana Nord: la politica nella sua vita ha da sempre ricoperto un ruolo importante, mai dimenticato totalmente, nonostante la grande svolta nella sua sfera privata, la nascita di Emanuele, frutto del grande amore con la moglie Alessandra, con la quale condivide anche l'attività imprenditoriale, una catena di negozi di abbigliamento con punti vendita sparsi fra Liguria e Toscana: è lui il candidato sindaco che il centro destra presenta con un dispiegamento di forze coese e determinate a portare a casa un risultato che potrebbe essere veramente storico per la città, nota roccaforte del centro sinistra per anni e che solo nell'ultima tornata elettorale è stata mandata a casa dal Movimento Cinque Stelle.
Simone Caffaz è il primo candidato sindaco ad accettare un incontro con la Gazzetta, che con oggi, avvia una serie di incontri in vista delle ormai prossime elezioni, i cui scenari non sono, peraltro, nemmeno molto chiari, soprattutto da parte di alcune forze politiche che non si sono ancora espresse in merito.
Tranquillo, pacato come d'altronde è il suo carattere, Simone entra subito nel merito, raccontando del percorso che è iniziato con la ufficializzazione della sua candidatura, lo scorso mese di luglio 2021: " Il dato oggettivo- afferma- è che a seguito anche degli incontri che abbiamo organizzato sul territorio, è che abbiamo tanti candidati, tante persone si sono avvicinate a noi: abbiamo applicato una metodologia, di stampo americano " Do-Tank" ( serbatoio del fare), che sovverte completamente il criterio adottato solitamente sin dalla prima repubblica, cioè i partiti decidevano gli assessori e il sindaco li nominava formalmente, per cui la volontà popolare non era tenuta in benchè minima considerazione, poi , in alcune esperienze elettorali, si è adottato un metodo di derivazione anglosassone, con il coinvolgimento di esperti esterni, coinvolti dai partiti e utilizzati per redigere il programma; dal 2010, negli Stati Uniti, si è passati al Do- Tank, cioè è un percorso che serve per scrivere il programma, ma soprattutto per individuare le persone che poi lo realizzeranno. Noi abbiamo adottato questo sistema e ci sta dando ottimi risultati: qualcuno, quando abbiamo esplicitato i nomi dei coordinatori dei vari settori presi in esame, ha pensato che fossero gli assessori, ma invece è esattamente il contrario, sono i talent scout del territorio e questo percorso è ancora in piena attività, tirando fuori le competenze e le professionalità che serviranno per il governo della città, che necessita, dopo un quinquennio di gestione fallimentare, un deciso cambio di passo ".
A questo punto, Caffaz si esprime molto chiaramente in merito all'amministrazione pentastellata, eletta in maniera plebiscitaria nel 2017:
" Sono i fatti che dimostrano il loro fallimento- dice- mi pare evidente che la città sia visibilmente peggiorata e se si volesse andare in profondità, si vedrebbero che tutti gli indicatori economici, su cui abbiamo fatto un focus mesi fa, sono in deficit e infine, se si volesse andare ancora un pò più a fondo, basta vedere il programma che è stato presentato agli elettori cinque anni fa e di cui non è stato realizzato l'80% di ciò che è stato promesso: detto questo, non bisogna pensare che erano meglio quelli di prima, perchè se Carrara è in queste condizioni, bisogna tornare al 1956 con la prima giunta rossa e arrivare ad oggi con quella pentastellata, con un continuum di errori clamorosi, scelte sprovvedute e totale assenza di una visione della città: qualche scelta agli esordi del governo di sinistra, è stata anche azzeccata , per esempio l'idea della prima biennale di scultura, ma sono state operati interventi sbagliati, a partire dall'urbanizzazione della città, creando quartieri ghetto, sulla base di speculazioni edilizie, per esempio Bonascola che non ha una piazza, come il Peep, oppure come Fossone, che aveva una piazza e ora non ce l'ha più, vuole dire che si è voluto speculare, creando dei quartieri dormitorio senza anima , inve che un contesto urbano con una buona qualità della vita. Anche Marina di Carrara è un esempio di cattiva gestione del territorio, con la costruzione di palazzoni e l'ubicazione di una struttura gigantesca come la Marmomacchine, ente, fra l'altro, che sarà oggetto di una profonda revisione, per i costi che rappresenta e per la finalità di utilizzo. La valutazione generale è negativa, ma questi ultimi cinque anni è stata l'apotesi del cattivo governo".
Quindi la palla passa alla cosiddetta visione della città, che è l'ossatura intorno alla quale verrà costruito il programma: "Nel caso del centro storico, per esempio- prosegue - è importante avere un approccio urbanistico diverso da quello che si è avuto fino ad oggi : sono stati dati permessi edificatori in zone vergini,mentre nel centro storico ci sono case ad oggi invivibili, in un contesto di incuria del territorio, quindi una delle priorità è quello di curare l'arredo urbano, la qualità della vita dei residenti e a questo proposito , noi ci stiamo avvalendo di un esperto carrarese che ha avuto esperienze di insegnamento a livello nazionale ed internazionale, che sta provvedendo a questo progetto".
Anche la sicurezza, è una componente fondamentale per la coalizione: "I ricorrenti episodi di violenza urbana che sono accaduti nella nostra città, sia nel centro storico che a Marina, vanno trattati tenendo anche conto del fatto, molto importante, che spesso nascondono un marcato disagio sociale fra i giovani e un'amministrazione non può ignorarli. Se da una parte, bisogna offrire soluzioni per limitare il disagio, dall'altra, però , è indubbio che si dovrà ricorrere a misure che sanzionino le persone , laddove necessarie".
Disagio sociale, che molto spesso, è legato a situazioni personali di estrema gravità : non dimentichiamo che Carrara è una città dal profondo gap sociale, con un alto tasso di disoccupazione e poche prospettive: " Anche in questo caso, si deve andare indietro negli anni - dice Caffaz- Carrara ha il doppio delle case popolari di Massa, ha i servizi sociali che sono il doppio dei servizi di Massa , con un altissimo livello di assistenzialismo, con un numero di società partecipate impiegate nella gestione dei servizi, una struttura abnorme basata sul pubblico e parapubblico, guardando di cattivo occhio tutto ciò che non era controllabile, come le imprese private. Lo stesso marmo-dice- è stato controllato dall'amministrazione pubblica , che ha sempre avuto uno strumento per gestire su un settore economico importante come questo, che va anche lasciato lavorare, pur essendo assolutamente incontrovertibile , che debba esserci una ricaduta tangibile sulla città: si dovrà iniziare a incentivare il terziario, il turismo, attività produttiva totalmente trascurata volutamente dalle amministrazioni passate, la cultura come bene di sviluppo per la città, i servizi, bisogna progressivamente sminuire la potenza della macchina elefantiaca che è stata messa insieme anni fa.
In poche parole,più sviluppo e meno assistenzialismo, meno contributi e più lavoro per acquistare dignità".
Parlando del marmo, il discorso vira sulla famosa Tassa Marmo, esclusiva di Carrara, e di cui si è ampiamente dibattuto, anche molto recentemente: "Nella gestione della tassa- dice Caffaz- non c'è stata trasparenza nel suo utilizzo, cosa che aveva promesso questa amministrazione, procedura che abbasserebbe la tensione sociale, visto che è poi opinione di molti, che non si sappia molto bene dove vadano a finire questi soldi : si è visto che vanno poi a finire nell'assistenzialismo, nelle clientele, nella ramificazione della macchina comunale, nella gestione delle aziende parapubbliche. Sono , poi, abbastanza favorevole all'articolo 21, cioè che il rinnovo delle concessioni sugli agri marmiferi, derivino da una serie di progetti per la città, fatti dai titolari delle concessioni : l'errore dell'amministrazione è stata nella totale discrezionalità di cui si è voluta fare carico. Ci deve essere un criterio oggettivo sulla valutazione di questi progetti e infatti sono partiti dei ricorsi e il sistema, fallito".
Sottolineando che il programma andrà scritto e non imposto alla cittadinanza, Caffaz, concludendo, si esprime sognando la "sua" Carrara: "Mi auguro che Carrara possa presentare un modello suo, unico, che se vogliamo prenda esempio da qualche esperienza esterna positiva e che metta al centro l'arte, la cultura , il turismo e che trasformi le straordinarie potenzialità che la città possiede , che permetta alle aziende di portare ricchezza. Una visione di città proiettata nel futuro, bella, produttiva e sicura".
Simone Caffaz: "Le migliori competenze per la nostra visione di Carrara"
Scritto da Redazione
Politica
19 Gennaio 2022
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