Chi mi conosce sa che non solo solito interpretare i fatti attraverso l'ideologia e la faziosità politica e di schieramento. E' tuttavia un fatto incontestabile che la crisi della città di Carrara tragga le sue origini da due diversi fattori, entrambi oggettivamente imputabili alla coalizione di sinistra e centrosinistra che l'ha amministrata dal 1956.
Il primo sono le scelte amministrative che hanno trasformato il centro storico nella periferia della città e, ciononostante, non sono state in grado di frenare una abnorme e patologica crisi demografica. Le stesse decisioni hanno bloccato lo sviluppo economico e in particolare particolare il turismo che è andato incontro ovunque a un boom clamoroso, escluso a Carrara.
Il secondo fattore riguarda le cosiddette "politiche di area vasta", adottate dal centrosinistra soprattutto negli ultimi 30 anni, che hanno accorpato strutture e servizi a livello interprovinciale svuotando e spopolando ulteriormente la nostra città che è risultata di gran lunga la più penalizzata del circondario.
Adesso è arrivato lo shock positivo del decreto che ha riconosciuto anche a Carrara il ruolo di capoluogo di provincia che è andato a interrompere un percorso fatto di regressione e che non a caso è stato approvato da un governo di centrodestra. Dato quest'ultimo altrettanto oggettivo e incontestabile.
Ridicolo e farsesco è il tentativo del sindaco Arrighi di metterci la faccia e di prendersi qualche merito che non ha. Se non è così, piuttosto che fare proclami, mostri gli atti di cosa ha fatto per ottenere questo obiettivo. Semmai chi si mosse in questa direzione fu qualche anno fa Angelo Zubbani, forte in questa direzione di un accordo bipartisan tra partiti e schieramenti, anche se, a dire il vero, non credo che neppure quella iniziativa c'entri in qualche modo con il provvedimento attuale.
Pare al contrario evidente che sia stata una scelta politica del governo, che non riguarda solo Carrara, ma tutte quelle provincie bicefale in cui ci sono almeno due città con le caratteristiche idonee a essere capoluogo, città che l'esecutivo ha inteso tutelare.
Piuttosto che prendersi meriti che non ha, Arrighi farebbe bene a dire cosa intende fare per riportare a Carrara strutture e servizi e cosa pensa di quelle politiche di area vasta che l'hanno fino ad oggi penalizzata. Anche nell'ultimo consiglio comunale l'abbiamo interrogata sul trasferimento di alcuni servizi della Port Authority a La Spezia e non ci risulta che, su questo, abbia fatto la voce grossa.
Così come nella riorganizzazione della tratta ferroviaria pontremolese delle ultime settimane, non ci sembra che le scelte delle ultime settimane da parte dei governatori Pd di Toscana ed Emilia siano andate nella direzione di tutelare Carrara.
Più in generale è la sanità il terreno su cui la città è afflitta e svilita per responsabilità della Regione e della sinistra con la vicenda del Monoblocco che grida ancora vendetta.
Ecco, se il sindaco intende fare qualcosa di positivo per l'autorevolezza della città e la dignità dei suoi cittadini si batta davvero per la tutela dei nostri servizi sanitari sviliti dal Pd e dalla sua coalizione e per permettere ai nostri figli di tornare a nascere carrarini e non massesi, sfruttando anche il suo ruolo di presidente della conferenza dei sindaci e ripristinare un punto nascite nella nostra città. Scommettiamo che non lo farà?