Dopo il traforo della Foce che dovrebbe finalmente porre fine ai “ ridicoli” campanilismi tra Massa e Carrara, il presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, ha lanciato il secondo tema su cui si concentrerà la campagna elettorale per le regionali di settembre che è ormai un classico da decenni: lo smantellamento del campo rom del Lavello, che, secondo Benedetti, sarebbe ancora oggi una questione irrisolta a causa del “menefreghismo dell’amministrazione pentastellata carrarese” che non avrebbe mantenuto le promesse elettorali e anche a causa della tolleranza dell’attuale presidente della Regione Enrico Rossi, “che ha sempre avuto un occhio di riguardo per gli zingari”. “ Il nostro principale impegno – ha detto Benedetti - in caso di successo elettorale, sarà quello di smantellare tutti i campi abusivi rom e quindi anche quello di Lavello, per il quale proprio in questi giorni ho inoltrato una denuncia formale contro la giunta di Carrara. L’esposto riguarda le precarie condizioni igienico sanitarie e lo stato di abbandono da parte delle istituzioni dei bambini presenti nel campo, che non frequentano regolarmente le scuole d’obbligo, cosa non ulteriormente tollerabile trattandosi comunque di minori.”. Nelle argomentazioni di Benedetti ci sono anche i problemi più spesso segnalati dai cittadini residenti nella zona vicina al campo rom del Lavello, come quello dell’uso del campo come discarica di rifiuti ingombranti, che gli zingari contribuiscono ad aumentare, e quello dei fuochi accesi di notte col rischio sempre più frequente di far scoppiare incendi pericolosi per la presenza di bombole del gas dentro alle roullotte, come è successo alcune settimane fa.
“Se vogliamo evitare una ipotetica futura disgrazia – ha aggiunto Benedetti - dobbiamo agire urgentemente e se non lo fa l’ ente comunale competente, lo faremo noi appena ci saremo insediati in Regione Toscana, con una ordinanza di smantellamento di tutti i campi abusivi. Nel frattempo, i residenti di Lavello, impauriti dall’ultimo pericoloso episodio, stanno protestando a tutti i livelli e proprio questa mattina avrebbero dovuto incontrare il sindaco di Carrara, non solo per metterlo al corrente delle varie problematiche legate alla coabitazione con i Rom, ma anche per chiedere la chiusura definitiva del campo che, all’epoca, fu realizzato anche con soldi pubblici, attraverso associazioni che orbitavano nella galassia del Centro Sinistra locale. In realtà il progetto di realizzazione del campo fallì sul nascere, poiché la scelta di collocarlo in un posto degradato accanto ad un fiume ed in prossimità di abitazioni che insistevano nel territorio massese, con il senno di poi è da considerarsi infelice ed appunto del tutto fallimentare.”.