Come ogni anno, in particolar modo all'inizio della stagione turistica estiva, torna prepotentemente all'ordine del giorno il tema dell'emergenza erosione costiera, avvertito lungo tutta la costa regionale ma con ambiti particolarmente critici al nord della Toscana, al confine con la Liguria. "Ho letto con attenzione le dichiarazioni pubbliche espresse dal Consorzio dei Balneari di Massa ed anche il sottoscritto è a disposizione per ragionare sui temi posti all'attenzione" ha detto Massimiliano Baldini, Consigliere Regionale della Lega - Del resto, proprio il Gruppo Regionale della Lega ha avanzato una mozione sul tema - la numero 1564 con protocollo dell'8 febbraio - che sarà discussa a breve in Commissione Ambiente e che tratta le problematiche poste sull'intero arco della costa toscana ed in particolare da Pisa fino a Massa".
La costa Toscana nel periodo 2005-2020 ha perso complessivamente circa 300 mila metri quadrati di spiaggia e la città di Massa, unica in Italia assieme ad altre otto città europee, è stata inserita nel progetto SCORE, che si pone l'obiettivo di programmare un monitoraggio intelligente per rendere le città costiere resilienti al cambiamento climatico.
Lo stesso progetto europeo suggerisce un approccio che per troppi anni è mancato alla visione strategica che ha caratterizzato le scelte della Regione Toscana, cioè l'approccio integrato e coordinato di diverse discipline e fattori che complessivamente sono all'origine del problema e che possono quindi essere affrontati soltanto mediante una strategia integrata. La strategia deve prevedere una corretta pianificazione e progettazione degli interventi, una costante azione di manutenzione e un'attenta attività di monitoraggio, il tutto attraverso la più completa collaborazione tra tutti gli enti coinvolti, a partire dai comuni fino ai Ministeri competenti. La gravità e l'urgenza richiedono lo sforzo di tutti. In questo contesto stride l'atteggiamento della Regione Toscana che, ad oggi, non ha provveduto ad aggiornare il documento operativo per il recupero ed il riequilibrio della fascia costiera, fermo al primo stralcio del 2023 e da allora carente di aggiornamento.
Correttamente, quindi, i comuni costieri hanno provato a sollecitare la Regione attraverso la proposta di sottoscrizione di un protocollo per i ripascimenti, sottoscritto sul finire del 2023, ma incredibilmente ad oggi già da considerarsi inefficace, a causa di una corposa richiesta di integrazioni e chiarimenti pervenuta da ARPAT-prosegue il Consigliere."
"Il tavolo tecnico di monitoraggio e controllo che abbiamo proposto con la mozione n.1564 dell'08 Febbraio, struttura ed attua il protocollo recentemente sottoscritto, definendo puntualmente i soggetti che ne faranno parte ma, soprattutto, attribuendo specifici oneri e responsabilità.
La legge già oggi pone in capo alla Regione le funzioni di pianificazione, programmazione, indirizzo e controllo in materia di difesa del suolo, ed è da questo punto che è imprescindibile partire e con l'atto presentato prevediamo il coinvolgimento anche di altri soggetti competenti come il Ministero dell'Ambiente, le Autorità portuali, ARPAT, ISPRA, il CNR, i comuni e le Università-precisa l'esponente leghista."
"A nostro avviso, è indispensabile quindi definire oggi un Tavolo permanente che si occupi di: Gestione unitaria della progettazione;Monitoraggio, supervisione, controllo; Programmazione delle risorse; Definizione di un'unica stazione appaltante; Il tutto perseguendo gli obiettivi di: Creazione di una banca granulometrica; Monitoraggio e archiviazione dei dati; Archiviazione dei progetti di dragaggio e ripascimento; Monitoraggio con tecniche innovative di manutenzione e progettazione di contrasto all'erosione costiera-conclude il rappresentante della Lega."