Il consigliere civico Andrea Barotti di Arcipelago Massa, con un comunicato, ringrazia, pubblicamente, il Ministro per i Beni culturali, l’Ufficio di Gabinetto e scrive: “Il cammino per il recupero delle mura quattrocentesche del castello Malaspina e della Villa Massoni non si è fermato tanto che la Direzione generale archeologica delle belle arti e del paesaggio ha dato riscontro alla mia nota del 29 novembre.
Vorrei innanzitutto ringraziare, pubblicamente, il Ministro e l’Ufficio di Gabinetto per l’attenzione dimostrata”.
Barotti critica la politica locale e regionale per "la scarsa capacità di collaborare. L’ascolto che ho riscontrato in ambito nazionale ed europeo è di gran lunga superiore del livello locale e regionale; ho ottenuto risposte quando il Dicastero dei beni culturali era guidato dall’On.le Franceschini, dal Ministro Sangiuliano, dal Presidente della Commissione per le petizioni del Parlamento europeo, dal Direttore degli Uffizi Dott Eike Schmidt ma non un cenno di sostegno o di disponibilità alla collaborazione da parte delle istituzioni locali, né dal Presidente della regione Toscana.
Ritengo sia davvero difficile pensare di far crescere la nostra città con una classe politica locale incapace di unirsi per il bene della comunità. L’esempio dell’ufficio di gabinetto del Ministro Sangiuliano (personalità indicata dal centrodestra) che si attiva per approfondire quanto segnalato da un semplice consigliere civico-progressista dovrebbe far riflettere chi, per pregiudizio (la “Giunta del mancato cambiamento”e la sua maggioranza), ha respinto delle mozioni tecniche su questioni di rilevanza ambientale o chi, penso a Giani, non trova il tempo di scrivere due righe ad un suo elettore”.
Barotti prosegue: “Provo profonda amarezza quando vedo politici, sempre presenti alla presentazione di libri, che non proferiscono parola, nelle sedi in cui seggono, per difendere, recuperare, valorizzare il nostro patrimonio storico, architettonico; il disagio cresce osservando le lotte interne alle coalizioni per accaparrarsi la fascia tricolore o le” auto candidature di “salvatori della patria” giunti per indicare, ai massesi, la strada della rinascita".
Il consigliere, nel prosieguo della nota, informa sulle iniziative scaturite dalla sua lettera: “Tornando alla lettera, la Direzione Generale Archeologica delle belle Arti, attivata dall’Ufficio di Gabinetto, mi ha informato di aver incaricato la competente Soprintendenza ad effettuare un sopralluogo volto a verificare l’attuale stato conservativo del bene e a valutare eventuali azioni da intraprendere”.
Il comunicato termina con una promessa: “Il mio impegno per salvare le mura quattrocentesche del castello Malaspina e la Villa Massoni non cesserà, continuerò a fare il possibile, nei limiti delle mie competenze, per far risorgere i luoghi identitari della città”.