«Pontremoli ripudia la guerra?», se lo chiedono, in un comunicato condiviso, le numerose realtà territoriali della Lunigiana, Massa-Carrara e La Spezia in relazione al recente convegno tenutosi a Pontremoli su "Aerospazio e Difesa, un'opportunità per il territorio".
«L’articolo 11 della Costituzione italiana recita testualmente “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizione di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Di diverso tono il convegno tenutosi a Pontremoli lo scorso 29 novembre, con il patrocinio dell’amministrazione comunale e la partecipazione di rappresentanti e
consulenti del settore tecno-militare, come Cluster Euro TEC Defence, Leonardo, Olitec, Lunilettronik, Rivista Italiana Difesa, Mbda Italia.
Davanti ad un pubblico un po' stranito di studenti di quattro classi del liceo di scienze umanistiche e linguistiche di Pontremoli, i relatori del convegno, in un susseguirsi d’interventi, hanno presentato la falsa idea che l’investimento nel settore militare porta sviluppo ed occupazione, mentre è ormai confutato da più parti che la produzione di armi generi valore aggiunto nell’economia.
La produzione di armi sposta verso la guerra risorse che si dovrebbero, invece, utilizzare per il finanziamento dello stato sociale, di scuole, di ospedali, di infrastrutture di utilità pubblica, della transizione ecologica e della lotta alla crisi climatica che, al contrario, creano valore e beni essenziali per la sopravvivenza umana. È legittimo, quindi, chiedersi se creare profitto per pochi uccidendo molti sia il miglior uso delle risorse pubbliche. Le guerre moderne sono senza regole ed umanità; la popolazione civile continua a pagarne il prezzo più alto ed il genocidio ne è diventato quasi un decorso “normale”.
In una presentazione che per analogia ricordava i cavalieri templari si mostravano giovani “cadetti”, in uniforme distintiva di Olitec, durante l’addestramento all’uso di tecnologia informatica. Il rappresentante di Olitec, definendo la formazione come “addestramento”, ha poi illustrato il percorso pluriennale di studi nell’ambito della bioinformatica accordato con il Liceo Vescovile. Un curriculum che prevede, al livello finale, lo sviluppo di competenze in ambito militare e che, se confermato, sembra essere in contrasto con il documento della Conferenza Episcopale Italiana che richiama alla “necessità di formare le coscienze per uscire dalla logica della guerra”.
Il linguaggio utilizzato al convegno si è dimostrato un goffo tentativo di persuasione e manipolazione dei ragazzi presenti. Alcune delle affermazioni espresse denotano, inoltre, un pensiero divisivo basato sulla paura del diverso - cit.: “non tutti sono alti, biondi e con gli occhi azzurri” - e mettono in dubbio l’adesione a quei principi democratici europei di libertà e democrazia che si chiedeva ai giovani presenti di difendere.
I valori proposti dai relatori divergono, certamente, dalla proposta didattica del progetto di Educazione Civica del liceo di scienze umanistiche e linguistiche orientato, invece, alla pace e intitolato: “Se vuoi la pace prepara la pace”. Apprezziamo l’impegno del liceo di continuare a sviluppare proposte sul progetto didattico orientato alla pace. Allo stesso modo, attendiamo conferma della sospensione dell’accordo fra Olitec ed il Liceo Vescovile.
Un chiarimento è necessario anche rispetto al Comune di Pontremoli circa le ragioni del patrocinio di un convegno di questo tipo - sembra non il primo - a maggior ragione se i costi fossero stati coperti con fondi pubblici.
Come associazioni per la Pace e contro il riarmo manifestiamo il nostro dissenso verso il tentativo di manipolazione degli studenti e diffusione di un linguaggio e una cultura bellicisti, che individuano nel diverso il nemico, che distraggono risorse dal servizio pubblico per indirizzarle verso il profitto di aziende private, che privatizzano la formazione e la trasformano in “addestramento”».
Firma associazioni:
Accademia Apuana della Pace
ANPI Massa-Carrara
ARCI Agogo Aulla
Cantiere per la Pace Lunigiana
Collettivo Studentesco Apuano
Comitato Provinciale ARCI Massa-Carrara
Circolo ARCI Trentuno Settembre Massa
Ecovillaggio Cà dei Dodo
Gaza Fuorifuoco Palestina, Massa-Carrara
Mycelium APS, Massa-Carrara
I ragazzi e le ragazze del bar Eden Massa
OdV Dal Libro alla Solidarietà Carrara-Fivizzano-Massa-Montignoso
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università - La Spezia
Massa-Carrara
Presidio permanente per la Palestina e contro il riarmo
Riconvertiamo Seafuture - Restiamo umani - La Spezia









