Parlare di Pisa significa quasi sempre parlare di Piazza dei Miracoli e in particolare della Cattedrale, della Torre o del Battistero. Sullo sfondo di questi monumenti c’è però un altro edificio spesso trascurato che conserva al suo interno una grande quantità di opere di notevole importanza, affreschi, sarcofagi romani, monumenti funebri, oggetti legati alla storia di Pisa. Nell'Ottocento il Camposanto era una meta imperdibile del Grand Tour soprattutto per gli affreschi che decoravano le sue pareti. Tra questi affreschi ve ne sono alcuni i dipinti da un pittore fiorentino protagonista di alcune novelle di Boccaccio, Buonamico Buffalmacco. Sono opere d'arte il grande valore ma anche documenti importanti per lo studio della sensibilità e della cultura della comunità cittadina in un periodo complesso quale è quello trecentesco. Gli affreschi erano stati danneggiati a causa dell'incendio del tetto provocato da una bomba alleata nel 1944. Il lavoro di recupero degli affreschi ha consentito alle sinopie, i disegni eseguiti sull’intonaco della parete su cui erano stati dipinti gli affreschi, di venire alla luce. Oggi le sinopie sono conservate nel museo ad esse dedicato e, oltre a costituire un materiale documentario fondamentale per lo studio degli affreschi, sono un reperto di grande rilievo artistico. Per molti anni gli affreschi sono stati esposti in una sala interna perdendo così parte del loro significato storico. Oggi grazie ad un lavoro di restauro che ha usufruito delle più recenti tecnologie, gli affreschi sono tornati al loro posto nelle gallerie esterne, rendendo così possibile una loro lettura integrata nel contesto in cui sono stati prodotti. L'analisi che verrà proposta nella conferenza dal titolo : " Il ciclo degli affreschi di Buffalmacco nel Camposanto di Pisa",organizzata dall' Associazione Apuamater e tenuta dal prof. Massimo Ceccanti nella sala Polartis via San Martino 1 a Carrara giovedì 12 giugno, riguarderà gli aspetti storici degli affreschi nella loro veste di documento in grado di rivelare aspetti importanti della cultura e della sensibilità presenti nella comunità cittadina del Comune pisano e in particolare della sua componente religiosa in cui un ruolo dominante era giocato dai frati predicatori domenicani poco prima di uno dei più importanti eventi del Trecento, l'epidemia di peste del 1348, data che ha avuto anche un ruolo importante per la corretta lettura del significato delle opere di Buffalmacco e del loro rapporto con un altra grande opera del Trecento, il Decamerone di Boccaccio.
