“Gli adulti non rispondevano alle domande cruciali: loro vivevano in una zona impervia oltre il filo spinato, io ero confinata in un territorio in definizione. Non potevo capirli”. Ecco solo uno dei temi, il rapporto tra adulti e preadolescenti, contenuti nel bel romanzo di formazione “La stanza di Natalia” di Monica Gentile (Giunti). Il libro, inserito nella rassegna “Il Pensier lib(e)ro”, organizzata dall’Associazione Qulture sotto la direzione artistica di Antonio Celano, sarà presentato il 4 ottobre presso la sala conferenze di Palazzo Binelli a Carrara, alle ore 17. Un romanzo ricco di spunti interessanti: dalla famiglia disfunzionale ai riti di passaggio all’età adulta, dagli ambienti degli emigrati meridionali al nord alla Torino einaudiana dei primi anni Ottanta ecc.Isabella, la voce narrante, ha dieci anni quando la madre abbandona la famiglia e il padre, inadeguato, decide di mandarla dai nonni a Torino. È l’estate del 1981, e Isabella lascia la sua Agrigento per il nord. A Torino la aspettano lo zio Alfredo, di cui è da sempre un po’ innamorata, il nonno Pacifico e soprattutto Antonia, la nonna generosa e immodesta, geniale e bugiarda, che ha il dono speciale di inventare storie per alleviare il peso di un’esistenza faticosa. Antonia lavora, tra l’altro, come donna delle pulizie alla casa editrice Einaudi e ogni giorno torna a casa con resoconti strabilianti in cui appaiono come lampi Calvino e le sue alici fritte o Elsa Morante, innamorata di tutti i gatti. E c’è Natalia Ginzburg, che scrive reclusa in una stanza dove lascia entrare soltanto i bambini come Isabella, sempre offesa dall’indifferenza degli adulti. Un giorno, spinta dalla sua innata disposizione a mettersi nei guai, la protagonista compie un gesto di ribellione folle e sorprendente che, però, la porterà a fare pace con sé stessa e forse con il mondo dei grandi.
Monica Gentile è nata ad Agrigento. Dopo aver vissuto alcuni anni tra Francia, Regno Unito e Roma, è rientrata in Sicilia e oggi vive e lavora a Palermo. Ha frequentato per diversi anni i laboratori di scrittura creativa tenuti da Antonella Cilento. Ha esordito nella narrativa nel 2014 con “Tira scirocco”, dopo aver ottenuto una menzione al Premio Calvino. Nel maggio del 2019 è uscito “Cosa può salvarmi oggi”.









