L’edizione numero venti di con-vivere Carrara Festival, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, si terrà dall’11 al 14 settembre. Il festival ha avuto come suo fondatore e curatore per quattordici edizioni Remo Bodei e dal 2020 si avvale della collaborazione di un consulente scientifico, di alto profilo, scelto ogni anno sulla base del tema: Chiara Saraceno ha curato l’edizione “diritti”, Telmo Pievani “cura” nel 2021, Maurizio Ferraris “tracce” (2022), Laura Boella “umanità” (2023) e Mauro Ceruti “cambiamento” (2024). L’edizione 2025 avrà come tema “plurale” e vedrà la consulenza scientifica di Luigina Mortari. La direzione del Festival è come negli anni scorsi di Emanuela Mazzi.
Costituiranno il programma di questa edizione più di venti incontri di parola fra conferenze, dialoghi e conversazioni, sei spettacoli e oltre trenta eventi collaterali fra laboratori di cucina, spazio bambini, mostre, incontri, passeggiate a tema alla scoperta del territorio, proposte di cucina nei ristoranti del centro.
Tra gli ospiti protagonisti di questa edizione: Umberto Galimberti, Roberto Saviano, Maura Gancitano, Stefano Allievi, Maurizio Ferraris, Laura Boella, Daniel Lumera. In programma la musica di Eugenio Bennato & Taranta Power e un omaggio a Jim Morrison con Davide van de Sfroos e Andrea Mirò; appuntamenti imperdibili di con-vivere 2025 anche gli incontri con Stefano Mancuso e Giovanni Storti, Edoardo Prati, Jacopo Veneziani.
L’immagine scelta per raffigurare il tema di questa edizione rappresenta foglie diverse appese a un filo che si rivolgono allo spettatore e lo invitano a una riflessione intuitiva ma non scontata: il carattere plurale è ontologico e costitutivo prima ancora della condizione umana anche di ogni altro essere vivente naturale. Il rispetto per la biodiversità è, del resto, oggi oggetto di particolare attenzione e cura, dal momento che i cambiamenti climatici e l’intervento umano stanno mettendo a rischio numerose specie e habitat. La scelta di appendere le foglie a un filo suggerisce anche un’idea di connessione e interdipendenza: ogni elemento della natura è legato agli altri, il benessere di uno influisce su quello dell’intero ecosistema.
Gli incontri di parola
Gli incontri di parola di con-vivere 2025 indagheranno, attraverso conferenze e dialoghi a due voci, gli “ingredienti” necessari a costruire e salvaguardare la dimensione plurale. Se il “con-vivere” è costitutivo della condizione umana, il “con-vivere-bene” rappresenta l’obiettivo verso cui ogni comunità tende: questo il filo conduttore.
Ad aprire gli incontri, l’11 settembre, sarà la curatrice scientifica Luigina Mortari con “Singolare e plurale: l’essenza dell’esserci”, perché il vivere assieme ha come dato costitutivo originario la qualità ontologica della pluralità.
Le conferenze, i dialoghi e gli spettacoli di parola che si alterneranno nelle varie giornate svilupperanno quattro piste tematiche principali:
1. le azioni e i fattori cognitivi, etici ed affettivi necessari per costruire la dimensione plurale;
2. come educare alla pluralità le nuove generazioni;
3. identità e differenze e l’agire politico capace di tutelarli;
4. biodiversità e sfera artificiale alla prova dello sviluppo scientifico e tecnologico.
Quali azioni e fattori - cognitivi, etici ed affettivi - sono necessari per costruire la dimensione plurale, salvaguardando la singolarità nella pluralità per edificare una comunità? Su questo rifletterà il filosofo Roberto Esposito a partire dal concetto stesso di “comunità”, che, se per alcuni richiama l'identità di un gruppo omogeneo, secondo il significato originario del munus può essere invece inteso come donazione reciproca tra soggetti differenti, per non soffocare il carattere plurale della comunità.
La filosofa Maura Gancitano si soffermerà su “L'educazione sentimentale”: educare ai sentimenti significa imparare a riconoscere ciò che ci muove - pulsioni, emozioni, desideri - e come questi elementi plasmano i nostri legami; in un mondo plurale, fatto di differenze e connessioni, educarsi sentimentalmente vuol dire anche imparare a stare nell’altro, a riconoscerne l’alterità senza volerla annullare.
La filosofa Laura Boella parlerà di pratiche empatiche per vivere in un mondo danneggiato, pratiche che rappresentano una risposta creativa al bisogno diffuso di contribuire a un mondo migliore.
Anche la gentilezza può costituire un importante collante: Daniel Lumera, docente e riferimento internazionale nell’area del benessere e della qualità della vita, rifletterà su quanto serva la gentilezza: verso ciò che siamo stati, verso le parti di noi che fanno fatica a mollare la presa; verso le ferite che non guariscono a comando, verso ciò che non possiamo più controllare; solo abbracciando il cambiamento, possiamo fare spazio al nuovo, al silenzio, alla possibilità.
Per abitare davvero le relazioni, occorre anche partire da sé stessi, avendo cura del proprio spazio interiore: su questo interverrà la filosofa Laura Campanello.
Il dialogo costituisce un elemento fondamentale per costruire relazioni nella pluralità. Il filosofo Silvano Petrosino, riprendendo le parole di Paul Ricoeur, ne sottolineerà il “paradosso”: la comunicazione è una trasgressione, nel senso proprio del superamento di un limite, o meglio di una distanza in un certo senso insuperabile.
Educare alla pluralità le nuove generazioni è la seconda pista tematica. Eraldo Affinati, scrittore e insegnate, fondatore della scuola Penny Wirton per l'insegnamento gratuito della lingua italiana ai migranti, si interrogherà su cosa significa educare al tempo della rivoluzione digitale: dalla Città dei Ragazzi a Don Lorenzo Milani, verrà tracciata la storia di una doppia vocazione pedagogica e letteraria.
Guardando in particolare agli adolescenti, lo psicologo Matteo Lancini attraverso esempi concreti, storie personali e riflessioni incisive, ci offrirà gli strumenti per superare l’urgenza del fare e per imparare finalmente a stare nella relazione, aiutando i ragazzi a non sentirsi più soli in mezzo agli altri, ma compresi e sostenuti attraverso l’ascolto e una presenza empatica.
La letteratura, in quanto spazio simbolico e specchio dell’umano, rappresenta una fonte inesauribile di modelli e dinamiche relazionali con cui confrontarsi. Sarà lo sguardo giovane ed innovativo di Edoardo Prati, nello spettacolo “Com’è profondo il mare” (evento in collaborazione con Autorità di Sistema Portuale Mar Ligure Orientale), a portarci in un viaggio di scoperta attraverso i versi più evocativi della letteratura; storie di mare, di sogni, dove il viaggio diventa occasione di scoperta di sé. Partendo dai meravigliosi versi di Omero, fino alla poesia contemporanea, “Come è profondo il mare” ci accompagnerà oltre i nostri confini, in quella dimensione in cui, per conoscersi, sia legittimo anche naufragare… Edoardo Prati è un giovane appassionato di studi classici che ha trovato sui social un modo innovativo e dinamico per condividere la sua passione. Dall'antica Grecia a Roma, fino ai grandi pensatori moderni, Edoardo Prati offre ai suoi followers inediti spunti di riflessione collegando epoche diverse svelando l’inaspettata attualità del pensiero antico.
La dimensione plurale - ci addentriamo nella terza pista tematica - dà conto delle numerose identità che popolano la sfera sociale, identità intese a loro volta non monolitiche ma anch’esse plurali; il plurale si esplica poi nelle molteplici reti di relazioni che definiscono il vivere assieme e che rendono necessario l’agire politico inteso come “cura degli esseri umani non singolarmente ma collettivamente” (Platone, Politico 275d).
La pluralità - culturale, identitaria, religiosa - va conosciuta, indagata e affrontata. Di più: il conflitto non va temuto. Va riconosciuto, accettato, governato. Al di là dello schierarsi pro o contro, del sostenere l’una o l’altra posizione politica sul tema dell’accoglienza o della cittadinanza, quali sono le implicazioni delle migrazioni e della mobilità umana? Qual è l’orizzonte verso il quale stiamo andando? Queste le domande a cui risponderà il sociologo Stefano Allievi.
È il momento di scrivere la storia del mondo nuovo che abitiamo, che non è né Occidente né Oriente. Lo si potrebbe chiamare Occiriente, come ci propone Renata Pepicelli (docente di Studi islamici all’Università di Pisa) perché l’uno è dentro l’altro. Uno spazio in cui persone, religioni e lingue plurali convivono nello stesso luogo, e le culture si rifondano e ricuciono insieme. Dove finisce l’Oriente e inizia l’Occidente?
Gran parte della partita politico-culturale della contemporaneità si gioca sul linguaggio, divenuto responsabile del cosiddetto caos cognitivo, per come è usato pubblicamente. Anche il lemma donna è sottoposto a turbolenze che rendono ardua la comprensione dei significati che raccoglie. Annarosa Buttarelli, direttrice scientifica della fondazione Scuola alta formazione Donne di Governo, evidenzierà come il punto di vista filosofico della differenza sessuale sia il più efficace nel riportare ordine nel caos comunicativo.
La chiave di volta delle questioni sociali e politiche si gioca però attorno a un “ingrediente” fondamentale: quello della partecipazione affrontato dalla professoressa Giovanna Pizzanelli.
Proseguendo sul tema del collegamento fra società e politica, Roberto Saviano nello spettacolo “L’amore non muore mai”, ci racconterà la storia di Rossella Casini, poco più che ventenne nella Firenze degli anni ‘70 e il suo amore per Francesco, uno studente calabrese fuori sede, la cui famiglia è legata a una potente ’ndrina della Piana di Gioia Tauro. Durante una vacanza a Palmi, assiste allo scoppio di una faida: un vortice di violenza che travolge tutto e tutti, dal quale Rossella sceglie di non scappare, almeno non senza Francesco. È convinta che il loro amore sia così potente da fermare la mattanza, anche se purtroppo così non sarà.
Come costruire la propria identità plurale? Plurale nell’apertura all’altro, ma anche nell’accogliere le molte sfaccettature e dimensioni che ci caratterizzano.
Josephine Yole Signorelli meglio conosciuta come Fumettibrutti racconterà se stessa e la sua storia: farsi a pezzi, per raccontare la propria integrità. Una costruzione e ricostruzione, intima e pubblica, personale e politica.
Per secoli, la storia dell’arte è stata narrata da una prospettiva maschile, sminuendo o escludendo il contributo delle artiste, nonostante il loro impatto rivoluzionario. Lo storico dell’arte Jacopo Veneziani nella conferenza spettacolo “Perfette sconosciute” ne riscopre i nomi e le opere: da Properzia de’ Rossi, scultrice rinascimentale, alle impressioniste dimenticate come Marie Bracquemond; da Angelica Kauffman, celebrata nelle corti del Settecento, alle avanguardiste visionarie come Hilma af Klint; da Dora Maar e Lee Krasner, troppo spesso confinate al ruolo di “muse” dei loro compagni Picasso e Pollock, fino a Marina Abramović, pioniera della performance art che ha ridefinito il concetto stesso di corpo e resistenza.
Il percorso alla scoperta di pluralità, identità e differenza verrà sviluppato anche attraverso un nuovo “format” introdotto in questa edizione per gli incontri di parola, quello della “conversazione” dove il relatore e il pubblico saranno coinvolti in un confronto più dinamico e interattivo su argomenti che hanno anche un risvolto pratico.
La pedagogista Mara Durante in “L’altro è l’Altrove” accompagnerà il pubblico alla riflessione sull’importanza della lettura fin da piccoli: attraverso i libri incontriamo storie che sono i luoghi degli infiniti possibili permettendoci di vivere le mille vite che non vivremo. Entriamo nei panni dei personaggi raccontati o rappresentati rimpicciolendo il nostro io per poter accoglierli, per impastare la nostra identità rendendola un “io, siamo”.
Il fumettista Marco Gervasio, nella conversazione “I mille mondi di Topolino”, ci farà scoprire attraverso i suoi disegni le plurali e inesauribili trasformazioni di personaggi iconici per grandi e piccini.
Un’attenzione particolare, come sempre, sarà poi rivolta alle questioni sollevate dallo sviluppo scientifico e tecnologico. Con la quarta pista tematica, emergerà come, oggi più di ieri, “l’altro” di cui avere cura sia il pianeta su cui di fatto costruiamo il nostro vivere assieme. Quale agire etico ci consentirà di mantenere il nostro essere nel mondo? Umberto Galimberti proporrà l’etica del viandante come alternativa all’etica antropologica del dominio della Terra, denunciando il nostro modello di civiltà e mettendo in evidenza che la sua diffusione in tutto il pianeta equivale alla fine della biosfera. L’umanesimo del dominio è un umanesimo senza futuro. Il viandante percorre invece la terra senza possederla, perché sa che la vita appartiene alla natura.
Lo spettacolo di Giovanni Storti e Stefano Mancuso, “Alberi. Tutto quello che avreste voluto sapere ma non avete mai osato chiedere”, realizzato con il contributo di Bper Banca, unendo scienza e intrattenimento ci svelerà i misteri del mondo vegetale attraverso un viaggio appassionante e sorprendente. In scena, Giovanni Storti assume il ruolo di un curioso viaggiatore accompagnato dal professor Stefano Mancuso, la sua guida sapiente e illuminata. La narrazione si snoda attraverso tre momenti diversi che riflettono le parti della pianta: radici, fusto e chioma. Grazie alla regia visionaria e poetica di Arturo Brachetti, la narrazione diventa magia e il pubblico viene coinvolto in un’atmosfera di grande suggestione. Alternando comicità̀ e momenti di riflessione, lo spettacolo sensibilizza il pubblico sulla cruciale importanza del mondo vegetale per la vita sulla Terra, dimostrando come arte e scienza possono dialogare per generare consapevolezza e ispirare il cambiamento.
Il filosofo Maurizio Ferraris si confronterà invece con l’intelligenza artificiale: che cosa manca al burattino per diventare un bambino? Che cos'abbiamo noi che l'intelligenza artificiale non possieda? A credere a quel che si legge, niente: i computer pensano, e meglio di noi, tanto è vero che ci portano via il lavoro. Ma a rifletterci un poco, le differenze ci sono eccome.
A cura di Nausicaa Spa sarà anche quest’anno uno spazio di riflessione su come, attraverso l'educazione, l'informazione e la partecipazione, sia possibile generare reti di supporto e prossimità che parlino al plurale: legami che curano, proteggono, orientano.
Gli spettacoli
Il programma prevede sette eventi serali principali per offrire un percorso ricco e variegato che, attraversando più generi musicali e spettacoli di parola, soddisferà i gusti di pubblici differenti.
Giovedì 11 settembre in piazza Alberica inaugurerà le serate del festival lo spettacolo di Giovanni Storti e Stefano Mancuso, “Alberi. Tutto quello che avreste voluto sapere ma non avete mai osato chiedere”, realizzato con il contributo di Bper Banca.
Venerdì 12 settembre la serata presenterà una doppia proposta, lo spettacolo di Roberto Saviano “L’amore non muore mai” in piazza Alberica alle ore 21.00, e “Jim Morrison. Fantasie di un Poeta Rock” con Ezio Guaitamacchi, Brunella Boschetti, Andrea Mirò e Davide Van De Sfroos in Corso Rosselli alle 22.30. Uno spettacolo di racconti, suoni e visioni a 60 anni dalla nascita dei Doors. “Se le porte della percezione fossero aperte e ripulite, agli uomini le cose apparirebbero come sono. E cioè, infinite”: così parlava William Blake, poeta inglese del 1800 e così lo citava Jim Morrison, poeta rock americano del ventesimo secolo, nell’estate del 1965 quando insieme a Ray Manzarek decise di formare un gruppo rock il cui nome si ispirava proprio a quelle “Doors of perception” evocate da William Blake. Insieme ai Doors, Morrison ha dato vita a una delle più fantastiche storie rock, una parabola artistica durata poco più di sei anni ma che ha lasciato una traccia indelebile nei cuori e nelle menti degli appassionati.
Sabato 13 settembre la doppia proposta serale vedrà protagonisti Edoardo Prati in “Come è profondo il mare” (evento con il contributo di Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale) alle 21.30 al Teatro Animosi. Alle 22.30 in piazza Alberica si ballerà con i Casinò Royale in “Fumo”: un racconto sonoro dove le parole descrivono gli scenari attuali, raccontando scontri, dualismi esasperati, ansie, pericoli e relazioni tra singoli e gruppi. Fermarsi, osservare, riflettere e capire come agire e battersi per un cambiamento, uscendo dalla nebbia che rende questo universo dei singoli cieco ed intossicato dal "fumo" che ci circonda. È dal loro primo lavoro in italiano nel 1993 che la band milanese, una delle più longeve della scena italiana, prevede in un certo senso l’avverarsi di una deriva peggiorativa per questo sistema e questa società occidentale. In questo lavoro si torna a fare i conti con la storia attuale con questo clima pre-apocalittico e lo si fa lavorando artisticamente in maniera collettiva a più mani e con più teste.
Domenica 14 settembre il festival chiuderà con l’ormai consueto appuntamento con la lirica alle 20.30 e lo spettacolo finale alle 21.45 in Piazza Alberica con la musica di Eugenio Bennato & Taranta power. Eugenio Bennato è uno dei fondatori, negli anni settanta, della Nuova Compagnia di Canto Popolare, la famosa compagnia musicale che si ispirava ai cantori del sud. Nel 1998 fonda il movimento Taranta Power, in cui chiama a raccolta i grandi maestri della musica etnica delle varie regioni del sud. Il movimento, che conquista immediatamente decine di migliaia di giovani, parte dalla pubblicazione di due LP diventati storici, e vede i grandi maestri depositari dello stile popolare, per la prima volta, entrare in una sala discografica professionale. Nel 2002 esce l’album “Che il Mediterraneo sia”, in cui risuona il millenario ritmo della taranta. Nel 2007 esce l’album “Sponda sud”, interamente composto da brani inediti, pubblicato dall’omonima label Sponda Sud. L’ultimo lavoro di Bennato si intitola “Vento popolare”.
Il programma creativo
Venire a Carrara nei giorni di con-vivere vuol dire immergersi in un’atmosfera fatta di occasioni di riflessione ed approfondimento, ma anche di festa e creatività rivolte a tutti. Il programma sarà come sempre articolato in una pluralità di offerte: una sezione dedicata alle mostre, una ricca proposta di passeggiate e visite guidate nel centro storico curate da diverse associazioni del territorio, incontri di approfondimento, alcuni dei quali legati al mondo del volontariato, uno spazio bambini e iniziative di valorizzazione del cibo e della cucina locali.
Saranno molte anche le occasioni di partecipazione delle scuole. Oltre al progetto “magliette arancioni” che coinvolge i giovani nelle giornate di con-vivere, vedremo anche la terza edizione del concorso, quest’anno dal titolo “Likes. I legami di amicizia oggi”. I progetti con le scuole sono realizzati in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Lucca e Massa Carrara.
I laboratori di cucina vedranno protagonisti gli Istituti Alberghiero di Marina di Massa e Bagnone con proposte di cucina tipica ma anche di sperimentazione più contemporanea, in entrambi i casi, la tavola e i piatti emergeranno come occasioni di incontro e convivialità.
Molte saranno le attività dello spazio bambini, che proporranno dalle letture ai laboratori creativi e ai momenti di approfondimento e scoperta su scienza, arte e natura e quest’anno anche sulla filosofia con Marco Ubbiali, docente dell’Università di Verona.
Fra le mostre, giovedì 5 settembre, verrà in particolare inaugurata, “Micorrize Urbane. Trame invisibili dell’autenticità umana”, curata da Anna Paola Macrina con Street Levels Gallery. Nel reticolo sotterraneo dell’universo vegetale, lontano dalla nostra percezione visiva, si costruiscono legami tanto impercettibili quanto vitali: le micorrize. Queste rappresentano alleanze simbiotiche tra radici e funghi, che generano una rete funzionale di interazioni e sostegno, cruciale per il mantenimento dell’equilibrio del nostro ecosistema. Tale cooperazione, totalmente priva di protagonismi, ma basata su una danza equilibrata di scambi, rende possibili processi di crescita e convivenza reciproca. La mostra si ispira a questa architettura naturale per proporre una lettura dello spazio urbano come sistema complesso di connessioni sottili e imprescindibili, attraverso gli sguardi di quattro artisti affermati nell’ambito dell’Arte Urbana - Ache77, Exit-Enter, Kraita317 e Nian - insieme a due giovani voci emergenti, Giorgia Pollicino e Andrea Spezia, studenti dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Sei interpretazioni differenti, espresse attraverso media eterogenei, che si addentrano nelle trame invisibili dello spazio urbano, rivelando la presenza di comunità effimere e alleanze spontanee tra corpi e luoghi.
Una seconda importante mostra avrà l’obiettivo di restituire uno sguardo collettivo sulla storia di un importante luogo per la comunità, il porto di Marina di Carrara. La mostra intitolata “Porto aperto sulla storia”, realizzata in collaborazione con Autorità di Sistema Portuale Mar Ligure Orientale Porti di La Spezia e Carrara e con FHP Carrara Terminal, mostrerà al pubblico foto e cartoline d’epoca raccolte in queste settimane grazie al contributo collettivo: una chiamata che il festival ha rivolto alla comunità che ha risposto con partecipazione, a partire dagli archivi fotografici storici e da alcune collezioni private.
La città mostrerà il meglio di sé nei giorni del festival anche con diversi appuntamenti realizzati anche in collaborazione con l’Amministrazione Comunale che offriranno uno sguardo al patrimonio artistico e culturale di Carrara: due incontri curati dal direttore del Museo del Marmo e dell’aerea archeologica di Fossacava, Stefano Genovesi; un incontro di approfondimento sul progetto della manifestazione White Carrara curata da Domenico Raimondi e la conferenza di Cristina Acidini al Carmi Museo Carrara e Michelangelo nell’ambito della mostra “Per forza di levare”.
Sponsor e partner
Il festival è sostenuto e promosso da un Comitato per il festival con-vivere, costituito da Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara (ente capofila), Comune di Carrara, Camera di Commercio Toscana Nord Ovest, Accademia di Belle Arti di Carrara e Fondazione Marmo.
Con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco
Con il patrocinio di: Regione Toscana, Commissione Regionale Pari Opportunità della Toscana, Provincia di Massa Carrara, Ufficio scolastico territoriale Ambito di Massa Carrara
Con il contributo di: Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Porti di La Spezia e Marina di Carrara
Premium Supporter: Fhp Carrara Terminal
Main Sponsor: BPER Banca
Sponsor Midi: Generali Assicurazioni, Chean Srl, Marmo Canaloni Carrara
Sponsor: Unicoop Tirreno, Cooperativa Cavatori Gioia, MaxMarmi, S.T. Segagioni, Aziende del porto di Marina di Carrara (The Italian Sea Group, MDC Terminal, San Colombano Costruzioni SpA, Gruppo Grendi, T-Bulk, Ornic Nautica, Vittorio Bogazzi e Figli Spa, Piero De Gasperis & C. srl, Dusty Srl, Semp Srl)
Sponsor tecnico: Nausicaa SpA, Fonteviva, Federalberghi Costa Apuana
Mediapartner: QN La Nazione