E’ stato presentato nei giorni scorsi, all'ospedale “Apuane” di Massa, lo studio dell'Azienda USL Toscana nord ovest sulla chirurgia senologica non conservativa nel grande anziano, effettuato nell’ambito della sezione ospedaliera Oncologia chirurgica ricostruttiva della mammella Apuane diretta da Gianni Baldetti. Nello specifico, sono state selezionate sette pazienti candidate a mastectomia + biopsia del linfonodo sentinella (BLS) per grandi anziane, con età maggiore agli 80 anni. Le pazienti sono state sottoposte a monitoraggio dei parametri vitali, posizionamento di catetere venoso periferico e successivi controlli ecoguidati, che hanno permesso di confermare la corretta esecuzione dei blocchi, ovvero preparare all'intervento in anestesia loco-regionale. L'esecuzione corretta dei blocchi anestetici nella mastectomia è fondamentale per gestire il dolore post-operatorio e migliorare il recupero della paziente. La tecnica anestetica utilizzata in anestesia loco-regionale consente, infatti, di rendere insensibile un'area specifica del corpo, senza dover addormentare completamente il paziente. A differenza dell'anestesia generale, l'anestesia loco-regionale agisce sui nervi che innervano appunto la zona da operare, bloccando la trasmissione dei segnali nervosi che causano la sensazione del dolore.Gli interventi sono stati eseguiti senza riportare complicanze intra o postoperatorie con soddisfazione sia degli operatori che delle pazienti; in particolare è stato riscontrato: completo controllo del dolore intra e postoperatorio, assenza di somministrazione di oppioidi postoperatori, assenza di delirio postoperatorio, assenza di nausea e vomito postoperatori, alimentazione immediata della paziente al rientro in camera, mobilizzazione precoce della paziente, riduzione del tasso di insorgenza di dolore cronico post operatorio, la tempistica operatoria è risultata soddisfacente senza riportare un allungamento dei tempi intraoperatori ed eliminando la tempistica del risveglio. Le pazienti hanno inoltre sempre mantenuto parametri vitali stabili e sono sempre rimaste in respiro spontaneo con ossigenoterapia in cannule nasali.“L'esperienza – evidenzia il dottor Baldetti - ha cercato di valutare i possibili benefici che si possono ottenere conducendo questi interventi in anestesia loco-regionale pura, evitando a queste pazienti l’anestesia generale. I risultati, anche se limitati a un campione ancora esiguo, fanno ben sperare affinché queste tecniche entrino sempre più a far parte della pratica clinica. Sicuramente - sia se usate come tecnica esclusiva lasciando le pazienti in respiro spontaneo che se integrate a un’anestesia generale - le tecniche loco-regionali costituiscono un valido strumento per gestire al meglio il dolore perioperatorio delle pazienti”.