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Scritto da Redazione
Politica
01 Agosto 2021

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Poco più di un centinaio: siamo lontani dalla partecipazione della vicina Massa della scorsa settimana. Piazza Gramsci a Carrara non risponde con gli stessi numeri ma chi c'è lo fa con slancio. E le emozioni non sono comunque mancate: il merito va tutto a quel dottore di campagna, come si è definito lui stesso, quel medico pioniere di una cura per il covid che si basava esclusivamente sulla solidarietà dello scambio del sangue di chi aveva sconfitto l'infezione e che donava il suo plasma a chi quell'infezione non riusciva a sconfiggerla.

Un medico che pochi giorni fa è stato trovato senza vita e sui cui la magistratura ora sta indagando per omicidio colposo. "Invece di essere premiato e onorato è stato osteggiato e oltraggiato da oltre un anno da un sistema sanitario corrotto dalla ideologia del profitto a riprova del fatto che questa epidemia è diventata un pretesto per giochi economici e geopolitici più grandi di noi" denunciano accorati al microfono dopo il minuto di silenzio dedicato al medico. La piazza non è affollata, ma appena al microfono viene pronunciato il nome "Giuseppe De Donno", scatta un lungo, forte, sentito, autentico applauso partito dal cuore di tutti i presenti. Sicuramente uno dei momenti più significativi.

Altro momento emblematico è stato quando a turno i cittadini hanno preso la parola e in particolare quando ha parlato Federica, una giovane, la quale facendo un passaggio e un riferimento politico all'interno del suo discorso ampio e articolato, ha provocato una contestazione da parte di uno dei presenti appartenente probabilmente allo schieramento politico opposto. Una circostanza sicuramente indicativa di una sfida che aspetta questo gruppo di cittadini e cittadine che si appresta  a costruire un percorso, a cercare di trovare un'organizzazione: convivere insieme pur avendo ideologie diverse, ma comunque uniti in nome di valori comuni. Quali sono questi valori comuni? I valori comuni sono tanto evidenti e palesi ormai, quanto difficili da mantenere, analizzare, approfondire. Valori comuni che sono stati spiegati e messi a fuoco in modo sorprendente proprio dai ragazzi intervenuti. Sbalorditiva la freschezza e la purezza di un diciassettenne. Aveva già preso la parola a Massa: l'altra settimana però aveva parlato a braccio senza prepararsi un discorso, di getto con il cuore e il respiro a mille. Questa volta ha scritto la sera prima un discorso e la sua lucidità fa riflettere su quanto abbiano da dire di nuovo i più giovani, se solo venisse lasciata loro la parola liberamente, senza essere imboccati. Merita riportarlo quasi tutto, il suo discorso.

" Io sono Lorenzo, uno studente, abito a Viareggio e ho 17 anni. Rappresento quei pochi giovani che oggi si interessano alla politica e che provano a capire e collaudare un pensiero, positivo o negativo che sia, ma comunque un pensiero-legge il suo discorso Lorenzo- Io non sono un no vax, non sono un fascista e nemmeno un negazionista, sono un giovane che crede nella Democrazia e nella libertà di scegliere. Libertà di scegliere senza clausole e ricatti ma con coscienza e con consapevolezza. Sono per la libertà di scegliere se farmi o meno un vaccino sperimentale perché questo è. Un vaccino che come diceva lo stesso professor Galli ieri in tv nel programma Stasera Italia, non è altro che un vaccino collaudato sul primo ceppo di covid sars quello di Wuhan per intenderci e quindi inefficace nei molti casi verso le varianti attuali e ancora di più nelle prossime che arriveranno. Difatti si parla già di terza dose senza neanche aver condotto studi sulla efficacia di tale scelta e senza ancora aver capito gli effetti a medio-lungo termine di tale siero, ma alla cieca, come in Israele dove il vaccino sembra essere un gran buco nell'acqua. Il Jerusalem Post qualche giorno fa parlava dicendo che il 90℅ dei nuovi ricoveri over 50 quindi nelle fasce a rischio era stato vaccinato con ben due dosi. In tutto ciò-parla come un fiume in piena Lorenzo tra gli applausi, probabilmente il più applaudito- Pfizer e company ringraziano perché nel mentre che i media ed i debunker da salotto sputano ancora sulla terapia di De Donno dicendo che costando circa 80 dollari a sacca, è troppo costosa, la Pfizer come dice il Fatto Quotidiano sta creando una delle più grandi speculazioni al mondo sulle fiale che arriveranno a costare più di 160 dollari cadauna nei prossimi anni. Vaccini, ricordo, fatti con contribuiti statali e ora rivenduti a 20 volte il suo valore, alla faccia del filantropismo. Il secondo punto- ha continuato ad arringare il giovane- è quello del green pass, un metodo liberticida e discriminatorio verso chi non vuole vaccinarsi, chi non lo ha potuto fare o chi semplicemente non può. Un metodo che durerà per anni, si sono difatti badati bene da chiamarlo covid pass, chissà se un domani diventerà come in Cina una carta politica per monitorare il cittadino stile Black Mirrow, ma gli intellettuali di sinistra mica se lo domandano, per loro l'unica dittatura è quella con l'uomo solo al potere, sono rimasti indietro di 70 anni-e qui scatta un applauso fragoroso-perché il nemico si modifica, mai si presenta con gli stessi abiti di prima, ricordatevelo. Ma per fortuna qualcuno apre gli occhi : parlo di Massimo Cacciari, del professor Andrea Zhok della Wu ming Foundation, Giorgio Agamben e di molti altri professori, filosofi intellettuali...di sicuro non persone dell'estrema destra o fascisti, questo per farvi capire che dire no al green pass non è da fascisti ma da persone libere. Concludo toccando infine un argomento molto vicino al mainstream, quello dell'odio. Ogni giorno si fanno campagne contro l'odio ed il rispetto del prossimo. Ma poi vedi i commenti di Burioni che definisce le persone non vaccinate sorci, vedi giornalisti che dicono che le persone non vaccinate dovrebbero cementarsi in casa, vedi medici ed infermieri minacciare di morte i pazienti che non hanno ricevuto la prima dose e quindi la domanda che mi viene è: esiste un odio giustificato, un odio buono? La risposta è no!"

"Ci stanno dividendo in due categorie: ci stanno mettendo gli uni contro gli altri" avvisa al microfono anche Luna, una giovane mamma.

Federica ci racconta dell'emergenza all'Aquila. Cosa c'entra? Si chiederanno in molti. Racconta Federica:"A l'Aquila per via dello stato di emergenza costruirono dei campi dove misero delle restrizioni durissime, dagli orari fino a contarti le barre di cioccolata. Gli aquilani dicevano: questo è un esperimento sociale per vedere quanto reggiamo contro le restrizioni. Abbiamo avuto tanti morti e abbiamo paura. E oggi, come all'Aquila, siamo in uno stato di emergenza. Abbiamo ancora le leggi antiterroristiche degli anni 70 e mi viene da chiedere: quello che stanno facendo ora lo toglieranno o rimarrà permanente?"

E poi c'è Giulio Milani di Rivoluzione Allegra, l'associazione organizzatrice: "Sono tre i punti fondamentali: un vaccinato e un non vaccinato possono ugualmente vaccinare e essere contagiati; non si conoscono i rischi a lungo termine della vaccinazione (e questo fa venire meno la possibilità di renderlo obbligatorio); il vaccino non è l'unica arma  ma esistono terapie ben note solo che non vengono inserite in protocollo perché altrimenti renderebbero inapplicabile l'autorizzazione in emergenza dei vaccini. Qualunque altra valutazione specie se etica non ha alcuna legittimità perché il nostro non è uno Stato etico ma di diritto-sottolinea anche lui tra gli applausi- mentre ogni Stato etico è uno Stato totalitario. Se ciò è vero tutta la normativa sanitaria è incostituzionale. E' crescente il timore  per la deriva autoritaria e tecnocratica che la nostra società sta prendendo, misure che hanno poco  a che vedere con l'emergenza sanitaria che sta diventando permanente"

Anche Maddalena Zucchelli fa parte di Rivoluzione Allegra: "L'informazione che passa da un solo canale non può essere informazione corretta. Questo è il risultato per aver tenuto la testa sotto la sabbia per anni. Ci siamo accomodati nel sogno, ci hanno detto che i cattivi erano andati via e poi hanno lasciato sempre più spazio alle multinazionali. E il risultato è la globalizzazione".

Il prossimo appuntamento è per sabato alle 18:00, a Massa.

 

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