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Scritto da Redazione
Politica
16 Agosto 2024

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“I residenti di Bergiola devono  essere informati che il Museo della Memoria non si farà perché il Presidente PD  Eugenio Giani, non ha stanziato gli  ultimi 500 mila euro che  aveva promesso  quando era intervenuto in sala di rappresentanza del comune di Carrara, in occasione della ricorrenza dell'evento delle donne del 7 luglio”. L’annuncio viene dal coordinatore provinciale della Lega Nicola Pieruccini che spiega; “E? scritto  nella delibera di giunta 267 del 9 Agosto 2024  che approva il progetto ma “stante l'assenza di completa copertura finanziaria” viene lasciato fermo lì.  Come Lega ci chiediamo: vale la pena di prendere in giro per  due anni consecutivi   i familiari delle vittime   dell’eccidio, facendo credere loro  di voler  realizzare un Museo e una Foresteria? Da chi sarà gestito il tutto?  È evidente che si sia trattato solo di propaganda partigiana ed antifascista, senza alcuna sostanza. A  Carrara abbiamo già tre musei  da portare avanti  e finora è stato fatto con scarsissimi risultati:  uno di questi, infatti,  il Museo Civico  del Marmo è  chiuso da due anni.  Noi della Lega proponiamo di realizzare, al posto del museo a Bergiola, un centro di socializzazione gestito dai residenti, visto che in paese non c’è più nemmeno la scuola materna e gli anziani non hanno un luogo dove ritrovarsi.  In questi giorni tra l’altro   abbiamo letto le ultime  farneticanti esternazioni: “Siamo fiduciosi che entro il prossimo 16 settembre, giorno in cui ricorrerà l'80esimo anniversario dell'eccidio,  si potranno installare le impalcature propedeutiche alla realizzazione dei lavori di restauro”, anche se, un mese fa,  diceva che la commemorazione si sarebbe svolta  con il  cantiere dei lavori aperto. Il 16 Settembre i militanti della  Lega  saranno presenti per  verificare se veramente l’assessore Lorenzini  avrà il coraggio di far finta che i lavori inizieranno e avrà messo le impalcature per gettare fumo  negli occhi ai bergiolesi e   ai  familiari delle vittime dell’eccidio. La politica di sinistra della Arrighi e del PD,   hanno portato avanti l’idea del  Museo della Memoria,   come marcatore sociale e vettore generativo in quanto veicolo di dissenso contro il fascismo delle destre, invece   avrebbero  dovuto essere promotori  di forme di aggregazione e  facilitatori di reciproco riconoscimento. La scatola vuota del Museo che,  per resistere  nel tempo dovrebbe essere vissuto,  non è  un  convivere proficuo  per il paese,  perché il progetto è stato   calato dall’alto e   rischia di essere paternalistico e, in ultima analisi, controproducente per la comunità. Inoltre, per la realizzazione del Museo alla Memoria   sono state effettuate manovre finanziarie estemporanee per coprire il mancato contributo  della Regione Toscana, ma non hanno retto perché   le promesse fatte  dai tanti politici che hanno cavalcato l’onda della “memoria “ non sono mai state mantenute.    Del resto il Presidente Giani appartiene al PD,  che non   è stato di parola nemmeno per  i primi  500 mila euro che  erano stati promessi nel 2022 per essere dati nel 2023.    Perché non fare chiarezza? In conclusione   i politici del  PD devono  assumersi    le loro  responsabilità: dopo le corone di alloro , le fasce tricolori,    i discorsi  al  vento e   le promesse, speriamo  che rimettano i conti a posto e non   arrivino  a   sminuire del tutto  la memoria delle persone che aspettano di essere degnamente ricordate.  Secondo la Lega,  la questione va posta  sulla costruzione di un senso comune di appartenenza e sulla creazione di nuovi orizzonti simbolici, spazi pubblici e stanze aperte al confronto dentro  un Centro di socializzazione.  In che modo il museo può sedere al tavolo di questa discussione? Quale contributo può offrire? Arrighi e tutta la sinistra partigiana ed antifascista se ne facciano una ragione e si mettano al lavoro per cambiare il progetto e trovare i soldi”.

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