Le forti piogge ed i relativi disagi accendono i riflettori sul fallimento complessivo delle politiche di sicurezza del territorio della Regione Toscana. Su questo interviene l'norevole della Lega Andrea Barabotti. "Quanto accade in queste ore nel nostro territorio non è un caso isolato, ma il sintomo di un fallimento politico che ha un nome e cognome: Eugenio Giani e il Partito Democratico - dichiara Barabotti - La gestione della sicurezza del territorio in Toscana è paralizzata da un doppio fallimento. Da un lato, quello sulla previsione: un'eccellenza come il LaMMA è stata indebolita, resa precaria e dipendente dai fondi occasionali dei bandi, minando la sua capacità di allertare i cittadini con efficacia. Dall'altro, il fallimento sull'azione: assistiamo a ritardi inaccettabili su opere idrauliche decisive in tutta la regione. Si annunciano milioni di euro per interventi che poi restano fermi al palo per anni. E la beffa è che lo stesso Presidente Giani in qualità di commissario straordinario per la realizzazione di queste opere strategiche, ha la diretta responsabilità di un sistema che non sa prevedere i rischi e non sa agire per mitigarli. Un doppio ruolo che evidentemente non serve ad accelerare, ma solo a certificare un immobilismo che mette in secondo piano la sicurezza dei toscani".
Entra nel dettaglio dei fallimenti sul territorio Andrea Tosi, Segretario Provinciale della Lega e candidato alle prossime elezioni regionali: "Abbiamo le prove concrete della inadeguatezza regionale. Primo: l'allagamento della stazione di Massa. Un incidente evitabile, causato unicamente dalla mancata allerta meteo di un LaMMA indebolito, che ha impedito di attivare le paratie di protezione. È l'emblema del fallimento nella previsione. Secondo: i ritardi sul torrente Carrione. Da anni la nostra comunità attende opere di messa in sicurezza fondamentali che non partono mai, lasciando Carrara esposta a un pericolo costante. Terzo, e forse il più grave per l'incompetenza dimostrata: il progetto dell'idrovora a Ronchi-Poveromo. La progettazione regionale prevedeva la realizzazione di un cubo di cemento armato sulla spiaggia, una soluzione fondatamente contestata dalla Lega e dal sindaco Persiani, tanto è vero che la Regione ha poi modificato la proposta. Ma questo errore ha fatto perdere anni preziosi, lasciando una delle zone più fragili del nostro litorale senza difese. Questo è il fallimento nell'azione"."Il Presidente Giani – conclude Tosi – deve rispondere di questi disastri specifici. Deve venire qui a spiegare ai cittadini di Massa e Carrara perché la sua amministrazione è incapace sia di prevedere i rischi sia di realizzare le opere per proteggerli. La Lega non accetterà più scuse: la sicurezza del nostro territorio non è negoziabile".