"Stiamo assistendo, all'Università di Pisa, alla messa in atto di un vero e proprio sistema di violenza antidemocratica divenuto intollerabile. É sistemico e costante l'impedimento all'agibilità, fisica e politica, all'interno dell'ateneo, da parte di gruppi che, da quanto apprendiamo, non sono solo rappresentati da studenti, verso coloro che non fanno parte della sinistra radicale. Le lezioni universitarie, che hanno visto la crescita della destra, hanno evidentemente rafforzato un certo pensiero, che sta alla base di azioni che condanniamo aspramente, come l'aggressione avvenuta oggi nella biblioteca dell'Università di Pisa, a danno di studentesse e studenti di Azione Universitaria e di Studenti per la libertà. Così come ci siamo confrontati, in una nostra recente visita, con il prefetto di Pisa, Maria Luisa D'Alessandro, alla presenza anche dei vertici delle forze dell'ordine, ricevendo rassicurazioni riguardo alla garanzia della tutela di incolumità di ogni studente che ha diritto all'accesso all'Università, altrettanto continuiamo a rafforzare oggi la nostra richiesta di rispetto delle regole costituzionali, per i nostri ragazzi e per gli studenti tutti. L'università è un luogo che dovrebbe essere inviolabile e sicuro, qualcuno invece la ritiene una zona extraterritoriale, una sorta di porto franco dell'anti democrazia. Vigileremo sempre affinché questa stortura, politica e culturale, non dilaghi oltre. L'Università di Pisa non è un centro sociale". Lo scrive, in una nota, il deputato e capogruppo della commissione Scuola, Istruzione e Università di Fratelli d'Italia Alessandro Amorese.
Amorese, FdI: sinistra radicale scambia università per centro sociale
Scritto da Redazione
Politica
16 Maggio 2024
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