Rileggo ancora oggi, purtroppo, altre dichiarazioni del sindaco Arrighi a me indirizzate e mi trovo di nuovo costretto ad intervenire, occupando le pagina della stampa, per chiarire a tutti i lettori - loro malgrado coinvolti in questa incresciosa polemica avviata dal nostro sindaco verso privati cittadini - quanto le dichiarazioni pubbliche rese alla stampa da Serena Arrighi continuino a non corrispondere alla verità.
Mi sia consentito dire che il tentativo dell’ ingegnerArrighi, invero persino commovente e per il quale esprimo umana comprensione, di rimediare alla gravità e alla illiceità delle proprie precedenti dichiarazioni, sia destinato ancora irrimediabilmente a crollare davanti alla verità dei fatti:
- a fronte di richiesta scritta di un incontro inviata dalle mie aziende per evitare il ricorso al TAR contro un provvedimento che viola l’Articolo 21, Arrighi non ha fornito risposta né ha dato disponibilità all’incontro, sia prima sia dopo che scadesse il termine perentorio di impugnazione
- le imprese del marmo, non solo quelle da me amministrate, ma tutte o gran parte, vogliono versare al Comune di Carrara senza alcun ritardo le somme previste per l’esecuzione delle opere dell’Articolo 21;
- se ciò venisse consentito, il Comune di Carrara avrebbe in cassa milioni di euro per le opere dell’Articolo 21 o per qualunque altra opera pubblica intendesse eseguire a beneficio della collettività: rifacimento del teatro Verdi, ripristino dello stadio di Carrara (dopo il grande trionfo della Serie B), recupero del centro storico di Avenza, interventi indifferibili nei paesi a monte, costruzione di una palazzetto dello Sport, recupero del verde pubblico, interventi straordinari di pulizia e decoro urbano. Le Imprese vogliono adempiere e se il Sindaco accettasse i soldi previsti dall’articolo 21, il Comune potrebbe realizzare le opere pubbliche senza ritardi!
- Dunque, se vi saranno ritardi nell’esecuzione delle opere che stanno giustamente a cuore della collettività, sarà solo colpa delle scelte dell’Amministrazione, perché i lavori potrebbero partire al più presto, se ci fosse consentito di adempiere come pattuito.
Mi pare sia tutto chiaro, i cittadini hanno ogni elemento di riflessione utile per comprendere la situazione e non intendo invadere oltre questi preziosi spazi. Ritengo infatti che la politica debba essere prerogativa esclusiva di coloro che hanno esperienza amministrativa e capacità politica ed istituzionale, non di chi, come il sottoscritto, si è sempre dedicato unicamente all’attività di imprenditore, sebbene non nel settore dell’informatica.









