“Leggiamo sulla stampa locale che la perdita di circa 13 milioni di euro per la bonifica dei siti inquinati è da imputarsi alla disattenzione dell'ex sindaco, quello sfiduciato, per intendersi. A dichiararlo non è la solita sinistra protestataria, ma un deputato di destra e un ex assessore che nella precedente giunta comunale aveva un ruolo rilevantissimo. Roba da non credere! I candidati a sindaco delle destre si scambiano accuse l’un l’altro come se fossero entrambi stati all’opposizione negli ultimi cinque anni”.
Il candidato sindaco Fabio Evangelisti è una vera e propria furia in merito ai non-lavori che dovrebbero interessare il sito della Colonia Torino a Marina di Massa.
Con una nota ufficiale, Evangelisti spiega come i membri della precedente amministrazione, sottolineando più volte come sia finita, si stiano ora lanciano accuse reciproche su chi sia il vero responsabile del fermo ai lavori e sulla presunta perdita di tredici milioni di euro per la bonifica. Il candidato sindaco non dimentica i ritrovamenti di rifiuti pericolosi nei luoghi di riqualificazione, ma non perdona l’immobilismo di una classe dirigente che è riuscita ad arrivare a una nuova stagione estiva con ancora i cantieri in bella vista: un grande disagio sia per i gestori balneari che per i turisti, senza dimenticare i cittadini di Marina.
“Un residente a Marina – spiega Evangelisti – ci informa che in data 24 marzo un funzionario, in risposta a una lettera di protesta inviata dai gestori di ben 22 stabilimenti balneari che stanno subendo l’inattività di questo cantiere, avrebbe risposto che i lavori dovrebbero riprendere martedì 2 maggio e avere la durata di circa 15/20 giorni. Successivamente sarà eseguita su tutta l’area un’indagine geognostica del sottosuolo. Solo in seguito verrà valutata l’eventuale apertura per il periodo estivo di una corsia della viabilità comunale. Tradotto dal burocratese: non sappiamo cosa succederà né quello che faremo. A chi lavora da quelle parti e a chi vorrà frequentare quelle spiagge non resta che sperare. Al nuovo sindaco, la prima bella gatta da pelare”.