Il consigliere civico di Arcipelago Massa Andrea Barotti risponde alle dichiarazioni del consigliere di Iv Dina Dell’Ertole e scrive: “Il comunicato della collega mi ha sorpreso poiché non immaginavo che Italia Viva esortasse il centrosinistra all’unità ed invocasse le primarie forse perché continuo ad avere forti dubbi sull’identità del partito di Renzi. Per essere più chiaro, limitandomi al quadro locale, ricordo l’appoggio dato da Ferri, per le amministrative di Carrara, al candidato della destra sovranista perciò mi chiedo in base a quali condizioni Italia Viva scelga di far parte di un campo politico. Mi verrebbe da dire che per la forza politica in questione non vi sia alcuna differenza tra la destra e il centrosinistra come se i valori, la storia non contassero nulla”.
Barotti è restio ad un tavolo con Italia Viva: “Tali ragioni mi spingono ad invitare Dina Dell’Ertole a chiarire quale sia la posizione del suo partito poiché, per quanto mi riguarda, ho notevoli difficoltà a sedermi accanto ad una forza politica che avrebbe consegnato Carrara nelle mani della destra; se la Consigliera è di centrosinistra perché non ha preso le distanze da Ferri quando al ballottaggio ha stretto l’accordo con Caffaz? È doveroso considerare quanto accaduto oltre foce poiché è in gioco l’identità, la coerenza, la credibilità di una possibile compagine perciò spero che si apra una seria riflessione preliminare ad ogni ulteriore passaggio politico”.
Barotti prende posizione sulle primarie: “In merito alle primarie, rilanciate dal capogruppo Pd Carioli e sostenute da Dell’Ertole, esprimo la mia contrarietà a tale soluzione poiché non favorisce la sintesi ma acuisce le distanze; ci saranno dei candidati, ciascuno con un programma, che si scontreranno quindi non vi sarà spazio per la concertazione, per condividere un programma. Il vincitore, legittimamente, avrà la sua agenda che non potrà essere rivista al più potrà restare qualche ritaglio agli sconfitti. Ed ancora, ritengo non sia serio immaginare di recuperare con le primarie quanto non è stato fatto in cinque anni. In sintesi, non ho visto neppure un principio di rinnovamento, non è stata costruita una candidatura, non sono state avanzate proposte da opporre al malgoverno della Giunta Persiani”.
Il civico progressista pone una serie di domande: “È serio presentare un programma, magari da scrivere nel giro di qualche settimana, finalizzato alla campagna elettorale? È un bel segnale la candidatura di volti del passato o di perfetti sconosciuti che mai hanno scritto una riga di politica? creare una coalizione a pochi mesi dal voto ha il sapore di una unità vera ritrovata o di un comitato elettorale? Perché le primarie vanno bene soltanto a Massa?”
Per Barotti non c’è più tempo: “Temo che non ci siano più i tempi per rimediare ai danni delle divisioni, del correntismo, delle mancate assunzioni di responsabilità; la situazione in cui versa il centrosinistra è la conseguenza di una classe dirigente che si è autoassolta e crede ancora di vincere le elezioni con le tessere”.
La nota termina con un impegno: “Per quanto mi riguarda non intendo cedere il campo alla destra sovranista e sono pronto ad affrontarla, rispettando il progetto politico del civismo che rappresento, con quanti vedono in quello schieramento un avversario e non un alleato”.