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Scritto da Redazione
Politica
11 Aprile 2025

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Andrea Marchetti e Nicola Cavazzuti del Dipartimento Ambiente e lavoro Partito della Rifondazione Comunista di Massa Carrara sostengono che il comune di Carrara violi le aree protette: "Circa sei mesi fa l'amministrazione di Carrara ha concesso, a servizio di attività estrattiva, la disponibilità temporanea di agri marmiferi che rientrano in parte all'interno dell'area del Parco Regionale delle Alpi Apuane e parte in zona di protezione speciale in quanto classificate a livello europeo " Praterie primarie e secondarie delle apuane" . Queste aree, come ribadito nel " Piano di Gestione della Zona di Protezione Speciale Praterie primarie e secondarie delle Apuane" del 2023, hanno la necessità di una continua protezione visto le caratteristiche naturalistiche di questi siti, compreso i canali idrici che fanno da confine a quel sito di escavazione.Forse una svista degli uffici che hanno classificato quei terreni D3 aree estrattive come definite da un Regolamento Urbanistico scaduto nel 2022 e senza mai menzionare il Piano Attuativo relativo alla Scheda 15 del PIT - Bacini di Torano, Miseglia e Colonnata.Da questi piani attuativi è chiaro ed evidente che i mappali dati in concessione alla cava sono, in parte, esterni ai Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi, per cui dovrebbero rispondere alle norme di P.O.C. ( ambito V2 ) e comunque rientranti nel territorio del Parco delle Alpi Apuane e protette da normativa europea. Come Partito della Rifondazione Comunista riteniamo che, ancora una volta, si stia assistendo ad una violazione delle norme ambientali e di protezione dell'ecosistema Apuano favorendo il modello estrattivista che passa sopra a tutto, dimenticando le norme superiori e soprattutto dimenticando il fragile equilibrio delle nostre montagne. Poco importa se quella concessione temporanea fino al 31 ottobre 2026 non preveda l'escavazione: anche le attività di servizio alla cava con tutto il loro carico di inquinamento e modifica ambientale porteranno un danno irreversibile all'area protetta che non sarà più come prima.Se svista è stata, oppure una scelta politica consapevole, allora fare un passo indietro sarà un atto dovuto e un atto di intelligenza politica che apprezzeremo senza alcun dubbio".
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