“Negli ultimi anni abbiamo tutti potuto assistere ad una vasta gamma di problematiche legate all’alternanza scuola-lavoro, che dal 2019 è stata rinominata con l’acronimo di PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), e, sebbene la maggior parte delle critiche abbia poca sostanza a livello pragmatico, alcune dimostrano di avere un profondo fondamento di verità, da ritrovarsi nel modo in cui tutta l’organizzazione viene gestita e strutturata”. Inizia così l’intervento di Azione under 30 Massa-Carrara sul tema del Pcto (ex “alternanza scuola-lavoro”). “È necessario, quindi – sottolineano i giovani di Azione - fare sin da subito una distinzione: se per gli istituti tecnici e professionali il PCTO sembra dare risultati soddisfacenti, la stessa cosa non trova conferma per i licei scientifico, artistico e classico. Per questi, infatti, ciò che dovrebbe essere un percorso orientativo rivolto allo sviluppo di abilità e competenze utili in un futuro lavoro, si traduce, spesso, in attività in aziende per nulla inerenti e utili all’itinerario di studi dello studente, oppure in una rassegna di conferenze e di lezioni teoriche tenute unicamente in aula, che, seppur possano essere ritenute interessanti e valide per le tematiche che vengono affrontate, non bastano a fornire agli alunni un’adeguata preparazione al mondo del lavoro o al perseguimento di alcune soft skills che un domani li saranno indispensabili”.
“Non c’è da stupirsi se i ragazzi dei licei nutrono un sentimento di sfiducia verso il sistema dell’alternanza scuola-lavoro – prosegue Azione U30 - in cui le conferenze vengono seguite quasi unicamente per scalare qualche ora di PCTO dalle 90 necessarie all'ammissione all'esame; il “malcontento” generale creatosi continua ad autoalimentarsi a causa della piattezza delle lezioni, delle poche possibilità argomentative e delle povere modalità formative, che riversano l’assenza di una stimolazione attiva e, di conseguenza, un gravoso e diffuso calo dell’attenzione da parte dello studente. Alla luce di questi fattori, urge una rivalutazione e un rinnovamento strutturale del percorso, volta alla costruzione di un progetto più efficiente e dinamico e di una formazione mirata”.
La proposta che AzioneU30 Massa-Carrara vuole portare in campo per rispondere a queste esigenze, consiste nell’organizzare workshop, seminari e laboratori che risveglino nei giovani un maggior interesse partecipativo, e che aiutino a sviluppare in maniera attiva abilità di pianificazione, comunicazione e adattamento, fondamentali per il mondo del lavoro, oltre ad assimilare le competenze e le conoscenze di cui i seminari tratteranno (che potrebbero riguardare ad esempio il giornalismo, l’editoria, la grafica ecc.). “Importante sarebbe, in questo senso, l’appoggio di enti, associazioni culturali e festival, che rendano possibile l’utilizzo di spazi adibiti a questo scopo e, attraverso la messa a disposizione della propria macchina organizzativa, possano rendere questa missione più concretizzabile” evidenziano i giovani di Azione Massa-Carrara. E concludono: “È altresì necessario che il comune, insieme alle scuole, cooperi in prima persona in qualità di ponte tra ente organizzatore e segreteria scolastica, coordinando l’individuazione di tutor interni ed esterni, necessari alla convalida delle ore svolte. Una collaborazione con Convivere, noto festival culturale che si tiene a Carrara, denoterebbe un punto d’inizio, un piccolo passo in un sentiero poco battuto ma che porterebbe un radicale mutamento nelle vite e nel futuro di tutti i giovani studenti”.