Qualche mese fa, a maggio, "Massa città in comune" aveva invitato Carrara Fiere e i suoi azionisti pubblici a valutare l'utilizzo della propria struttura come polo scolastico. Tuttavia, fa sapere Massa Città in Comune, la proposta non è stata presa in considerazione né dai sindaci di Massa e Carrara, né dal Presidente della Provincia, né il Presidente della Regione. Questa iniziativa, secondo il comitato, sarebbe stata utile in vista della riapertura dell'anno scolastico post covid.
Non avendo trovato soluzioni utili, i problemi e la rabbia si sono manifestati alla riapertura degli istituti.
"La lista delle carenze dall'asilo Giampaoli, all'Alberghiero, passando per le scuole elementari e gli istituti superiori di tutti i comuni è lunghissima. – fa sapere Massa Città in Comune - Molti studenti sono tornati alla didattica a distanza e ci resteranno ancora a lungo proprio per la carenza di capacità di visione industriale per Carrara Fiere".
Massa Città in Comune porta l'esempio della Regione Emilia Romagna con il Comune di Bologna, che ha allestito al padiglione 34 della Fiera 75 classi per 1600 studenti, in due settimane, con una spesa di 1.5 milioni di euro.
"Nella Provincia di Massa-Carrara non c'è stato nessuno dei soggetti politici o istituzionali, ma anche le categorie settoriali, che ha spinto nella direzione da noi indicata per aiutare i dirigenti scolastici, i docenti e le famiglie dei ragazzi a ripartire da una struttura sicura che, per sua natura, gestisce migliaia di ingressi per eventi fieristici. – ha concluso l'associazione - Pensiamo che aver ignorato la proposta, che è stata ufficialmente avanzata in un tavolo di confronto provinciale con i consigli di istituto scolastici, abbia nascosto la volontà dei responsabili politici locali di usare Carrara Fiere per fini elettoralistici nei confronti dei lavoratori. Il risultato oggi è la rabbia di docenti e genitori a Carrara e Massa, per parte nostra da martedì la proposta verrà portata all'attenzione del prossimo consiglio regionale".
Rossella Barattini