A Carrara una consigliere comunale ha dato le dimissioni in seguito alle polemiche nate per aver scritto - probabilmente uno sfogo su vicende non note al pubblico (stendiamo un velo pietoso perché stiamo parlando di un partito che ha fatto di Jean Jacques Rosseau e di "uno vale uno", le bandiere iconiche) - che per fare carriera la donna si dedicherebbe a fellatio. Non avrebbe dovuto scriverlo, certamente, dato il ruolo che svolgeva (e indipendentemente dal ruolo).
Detto questo, ho letto commenti inorriditi su commenti inorriditi. Ottimo. Comunque i commenti moralisti sono arrivati anche da parte del tizio (sposato e dell'età di mio padre) che non troppo tempo fa, dopo avere allungato le mani e dopo che io le avevo respinte chiaramente e malamente, in pratica mi chiedeva di accettare la sua corte (implicito il pompino credo) garantendomi aiuto e sostegno dato che ero in difficoltà. Per dirne solo una eh. Perché il mio è un paesone e ci si conosce quasi tutti e gli scheletrucci negli armadi si conoscono tutti, anche quelli un po' più pesantucci. Un tempo la chiamavano ipocrisia.
Da molestata - come milioni di altre donne checché se ne dica e lo si neghi (ebbene sì alcuni negano) -, mi permetto di dire che la libertà e la dignità della donna si preservano in un altro modo, in primis ineluttabilmente garantendo un lavoro e un'occupazione magari con una retribuzione che permetta di vivere decentemente per sfuggire a certi spregevoli ricatti.
Delle dimissioni di una consigliere perché ha scritto una fregnaccia brutta o bella che sia stata (stupida e orribile in queto caso), delle cerimonie (a iosa), delle conferenze (a iosa), delle panchine o delle scarpette rosse (a iosa) non me/ce ne può fregare di meno: nessuno parla della condizione della donna e di altre categorie deboli in un contesto di difficoltà economica come questo.
Come diceva una volta un altro tizio: 'l'ipocrisia è un dono che il vizio fa alla virtù' e, sinceramente, dei gesti simbolici molte di noi si sarebbero rotte: vogliamo fatti concreti. Se non potete/volete, risparmiateci almeno i teatrini. Grazie.
"Basta ipocrisia e teatrini, la dignità della donna non si difende con gesti simbolici"
Scritto da Redazione
Politica
17 Settembre 2021
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