Il Polo progressista e di sinistra commenta l'approvazione del bilancio di EVAM:"L’approvazione del bilancio di EVAM avvenuta il 28 Maggio scorso ci ha preoccupato. Già da tempo abbiamo provato a sollevare il problema della tenuta dei conti della società, da tempo abbiamo provato a portare all’attenzione dell’amministrazione e del consiglio comunale la correttezza e la sostenibilità di alcune azioni intraprese dall’azienda nel recente passato, ma non abbiamo avuto alcun riscontro, solo un silenzio assordante. Oggi ci troviamo di fronte documenti tecnici che invece confermano i nostri dubbi che avevamo provato a mettere sul piatto della discussione. Il Revisore contabile evidenzia come gli indici di sostenibilità finanziaria siano sotto i valori minimi, evidenzia il notevole incremento subito dai debiti tributari a breve e come siano necessari continui “monitoraggi sugli andamenti economico finanziari” che possano far emergere “dubbi e/o incertezze in ordine alla continuità aziendale”: il tutto con una premessa, cioè che tutto questo sia stato “già declinato nella precedente relazione di bilancio chiuso alla data del 31 dicembre 2023”. Quindi la situazione di difficoltà finanziaria dell’azienda non nasce oggi, ma ha radici negli anni passati e non c’è stato evidentemente alcun miglioramento. Anche il collegio sindacale ricorda che nel corso del 2024 ha “sollecitato il CDA ad attivarsi verso l’Assemblea dei soci per gli opportuni provvedimenti” avendo “riscontrato il permanere della situazione di forte tensione finanziaria”.La stessa Banca Etica, che ha una importante linea di finanziamento con EVAM, ha ridotto l’affidamento in essere a seguito della “valutazione svolta in occasione della revisione periodica, sui principali indicatori patrimoniali, economici e finanziari presenti e prospettici.”. Banca Etica ha informato di questa situazione gli organi di controllo in ottemperanza ad un obbligo derivante dal Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza (CCII), codice che si pone, attraverso la trasparenza, di prevenire e gestire le crisi aziendali. All’inizio di Febbraio 2025, il 14 per essere precisi, i soci, cioè l’amministrazione comunale, è stata informata “del permanere della crisi finanziaria e del rischio di un suo aggravamento in mancanza di adeguate contromisure”.
Di tutto questo il consiglio comunale non è mai stato informato. Anzi ogni volta che abbiamo provato a sollevare il problema siamo stati “aggrediti” verbalmente e minacciate, neppure troppo velatamente, azioni contro di noi.Chiaramente la trasparenza non fa parte del lessico di questa amministrazione che, in tutta evidenza, ha approvato il bilancio del 2023 ed era al corrente della situazione di difficoltà già dall’ottobre 2023, come segnala il Revisore contabile in ottemperanza agli obblighi di legge, senza mai portare a conoscenza il consiglio comunale della situazione economico-finanziaria di EVAM. Oggi approva il bilancio 2024, con un utile finale di 689 euro, con una situazione che non è migliorata, anzi peggiorata alla luce delle prese di posizioni di Banca Etica, con ulteriori moniti degli organi di controllo che non lasciano dubbi sulla situazione di tensione dei conti di bilancio.Non possiamo che essere preoccupati di tutto questo, per la continuità aziendale e per la tenuta occupazionale conseguente. A pensare male di fa peccato, ma spesso ci si azzecca, diceva qualcuno, e non vorremmo che tutto questo facesse parte di un disegno preciso per “svendere” EVAM, metterla nelle mani di qualche grande operatore del settore: perdere in questo modo un’ azienda pubblica che, a detta dell’amministratore delegato, ha “una qualità di prodotto non paragonabile” a quella dei competitors, sarebbe uno smacco per tutta la città oltre che una minaccia concreta sulla gestione delle sorgenti di acqua del nostro territorio.
Un’ultima nota. Ci è molto dispiaciuto leggere nella nota integrativa di bilancio questo passaggio in relazione alle situazioni internazionali che avrebbero influenzato i conti di EVAM:” a causa dei forti shock causati prima di tutto dalla nascita del conflitto in Ucraina, con le relative sanzioni alla Russia, e poi dallo scoppio del tumulto il Medio Oriente”. Definire “tumulto” il genocidio in atto in Palestina che ha determinato la morte di 55’000 persone, tra cui migliaia di bambini e bambine, non dovrebbe essere accettabile da nessuna amministrazione che invece, quel documento, ha approvato senza battere ciglio".