In che condizioni sono i circa 250 ponti del territorio apuano? Se lo chiede Buona Destra Toscana ricordando con preoccupazione i dati emersi dall'indagine del Dipartimento di Ingegneria civile ed industriale dell'Università di Pisa.
Formula quindi apprensione il giovane partito di destra, facendo riferimento oltre ai ponti anche agli smottamenti e alle frane nelle località montane: "I risultati emersi hanno evidenziato criticità elevate che necessitano interventi urgenti e costosi su almeno un ponte su sei. A questo si aggiunge anche la pessima condizione della viabilità nelle zone montane in tutta la provincia, dove frequenti frane e smottamenti creano continue interruzioni e disagi dovuti ad isolamento dei paesi o frazioni montane più o meno lunghi, senza contare i rischi ai quali sono sottoposti i cittadini che si trovano costretti a percorrere quelle strade".
Buona Destra Toscana ricorda il ponte di Albiano Magra rimarcando le responsabilità politiche:"E' chiaro che questo quadro desolante, le cui responsabilità politiche sono ben evidenti, è il risultato di anni di totale abbandono e incuria che ha portato al limite del collasso tutta la struttura viaria minore della provincia e talvolta ben oltre, come accaduto con il crollo del ponte di Albiano Magra, avvenuto giusto un anno fa, senza tragiche conseguenze per pura casualità, ma che ha gettato nel caos la vita e l'economia di una importante zona della provincia e che forse vedrà la luce nella prossima primavera con il completamento del nuovo viadotto. I danni all'economia sono però stati ingenti".
Si rivolge infine alle realtà amministrative regionali e locali perché provvedano con progettualità e responsabilità pensando alla sicurezza dei cittadini e ai collegamenti necessari all'economia del territorio:"Per la Buona Destra la buona politica è soprattutto capacità di decisione e pertanto auspica che chi ha le responsabilità a livello regionale e locale agisca in modo determinato con una progettualità e programmazione adeguata che assuma come priorità l'adeguamento delle infrastrutture di collegamento minore, per garantire la sicurezza dei suoi cittadini e collegamenti certi che siano di impulso all'economia locale di una provincia sulla quale già grava una forte penalizzazione economica nei confronti delle altre province e della città metropolitana".