"A prescindere dalle idee che Arrighi legittimamente ha sul generale Vannacci, sul piano istituzionale il comportamento del sindaco è inaccettabile e vergognoso". Comincia così un durissimo intervento del consigliere comunale Simone Caffaz contro il sindaco Arrighi.
"Vorrei per una volta sottrarmi - premette il consigliere di opposizione - al dibattito sul libro del generale e alla sua presentazione a Massa perché ingenera una polarizzazione della discussione che questo intervento non si ripropone di alimentare. È invece mia intenzione concentrarmi sul comportamento della sindaca Arrighi e sulle gravissime sgrammaticature istituzionali di cui è stata protagonista della giornata del 27 gennaio".
Di seguito Caffaz passa ad argomentare i comportamenti da censurare di Arrighi: "Tra gli scopi della manifestazione c'era anche quello di contestare il sindaco di Massa Francesco Persiani per aver concesso la sala di Villa Cuturi dove si è svolta la presentazione del libro. Sia chiaro, ognuno è libero di manifestare per quello che vuole, ma quando a farlo è un sindaco le cose cambiano innanzitutto perché egli non rappresenta solo se stesso ma un'intera comunità; secondariamente perché, proprio per l'ufficio che ricopre, non può protestate contro un collega solo perché rispetta la legge. Soltanto di questo è infatti accusabile Francesco Persiani, che non avrebbe potuto esimersi dal concedere la sala perché questo non rientra in un potere discrezionale in capo ai primi cittadini sulla base delle idee politiche degli autori dei libri. Dato che nessun magistrato ha condannato Vannacci per apologia di fascismo, Persiani doverosamente ha concesso l'uso della sala agli organizzatori. Arrighi, piuttosto, in prima fila dietro allo striscione della Cigl, che voleva che Persiani non concedesse la sala, cosa avrebbe fatto al posto del sindaco di Massa? Avrebbe fatto come lui, e quindi la sua partecipazione alla manifestazione va letta solo come una allegra scampagnata per accaparrarsi qualche voto della sinistra radicale, oppure non avrebbe concesso la sala compiendo così un'evidente forzatura giuridica che avrebbe leso gravemente il principio dell'imparzialità dell' azione amministrativa".
Ma c'è un tema ancor più grave legato alla partecipazione di Arrighi alla manifestazione: il fatto che una parte di essa si sia trasformata in un corteo pro-Palestina nonostante la circolare del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che invitava a organizzare tali iniziative in altra data. "Abbiamo visto Arrighi - prosegue Caffaz - a capo del corteo mentre venivano copiosamente indossate kefiah ed esposti striscioni e bandiere pro-Palestina e contro Israele, senza che la stessa prendesse le distanze né durante la manifestazione né successivamente e nonostante l'inequivocabile circolare del ministro dell'Interno. Anzi, dopo essere tornata a indossare il cappottino rosso, che teneva in naftalina dalla campagna elettorale, è perfettamente parsa a proprio agio e si è fatta numerose foto in mezzo a tanti e tali amici".
Altrettanto netta la conclusione di Caffaz: "Arrighi per l'ennesima volta dimostra di non trovarsi a proprio agio con norme giuridiche e rispetto delle dinamiche istituzionali e più che una sindaca sembra la "pasionaria" di un centro sociale, dimostrandosi per l'ennesima volta del tutto inidonea al ruolo che ricopre".
Caffaz attacca Arrighi e ha ragione: "Scende in piazza contro Persiani, ma non avrebbe potuto negare la sala a Vannacci"
Scritto da Redazione
Politica
28 Gennaio 2024
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