Il consigliere comunale di Carrara Civica Simone Caffaz si rallegra della possibilità di accendere camini e stufe a Carrara, rivela che tutto è partito da una sua interrogazione, ma denuncia che l'amministrazione, che oggi vuole prendersi i meriti, non sapeva nulla e non ha fatto nulla.
"Con proverbiale ritardo, ovvero 10 giorni dopo la data di accensione prevista dal piano nazionale – racconta Caffaz – l'amministrazione comunale ha comunicato che a Carrara si possono accendere i camini e le stufe. La comunicazione è avvenuta in via burocratica e il Comune sembra volersene prendere il merito, ma la realtà è stata ben diversa".
"Il "Piano regionale per la qualità dell'aria ambiente" approvato dalla giunta regionale nel 2018 – prosegue il consigliere di opposizione – prevedeva a partire da quest'anno lo spegnimento di camini e stufe senza inserti nei comuni della piana di Lucca e in altri in cui il livello di pm 10 fosse superiore a quello consentito tra cui per l'appunto Carrara. Prima di presentare l'interrogazione, il sottoscritto aveva interpellato per le vie brevi l'amministrazione ricevendo come risposta un "non sappiamo nulla" e altrettanto facevano alcuni cittadini che si recavano in Comune senza ricevere risposte".
A quel punto arriva la decisione di Caffaz di presentare un'interrogazione che, ad oggi, non è stata ancora calendarizzata e a cui l'amministrazione non ha mai dato risposta, nonostante siano passati i trenta giorni previsti dalla normativa sull'accesso agli atti, ma che è stata pubblicata in vari siti provocando una protesta generalizzata da parte dei cittadini.
"Dopo la pubblicazione della mia interrogazione – riferisce Caffaz – si è creata una rivolta popolare alla prospettiva della mancata accensione di camini e stufe e ciò, grazie anche all'intervento del gruppo regionale di Italia Viva a cui va oggettivamente riconosciuto il merito, ha indotto la Regione a applicare il divieto solo a camini e stufe (senza inserti) di nuova costruzione, lasciando alla stragrande maggioranza delle famiglie la possibilità di accendere quelli che sono presenti da anni nelle case. Anche perché, intanto, la qualità dell'aria è migliorata e, ad oggi, a Carrara i livelli di pm10 sono stati superati solo in 3 giorni fino al 30 settembre e quindi, nella nuova tabella, la città non rientrerà, con ogni probabilità, tra quelle per cui varrà l'inibizione".
"Insomma – conclude Caffaz – di questo problema l'amministrazione non sapeva nulla e non ha fatto nulla, eccezion fatta per il comunicato tardivo a cui accennavamo prima. Anzi, dopo la mia interrogazione alcune persone vicinissime alla sindaca mi avevano attaccato pubblicamente asserendo che mi ero inventato tutto. Invece, se quest'anno i cittadini di Carrara potranno accendere i propri cammini e le proprie stufe lo devono a chi si è interessato della vicenda, ovvero all'opposizione, che si è mobilitata sia in ambito locale che regionale".