È programmato per questo lunedì l'incontro tra la principale sigla dell'autotrasporto ed il prefetto. Sul tavolo non solo l'incontrollato aumento del costo gasolio e degli altri costi di gestione delle imprese tra i quali additivi, pneumatici, ma anche la questione della viabilità locale ed in modo particolare le critiche condizioni della strada dei marmi, arteria di collegamento tra i bacini estrattivi ed il piano che necessita di urgenti interventi di manutenzione per consentire che il transito dei veicoli e dei conducenti avvenga in sicurezza.
"Chi effettuerà azioni di protesta prima del 15 marzo se ne dovrà assumere tutte le responsabilità. Stigmatizziamo pertanto qualsiasi iniziativa che dovesse essere messa in atto prima del 15 marzo, senza rispettare o in difformità delle modalità comunicate alla Commissione Garanzia Sciopero. Non solo avverrebbe in violazione della normativa che regola le modalità di effettuazione del fermo dei servizi di autotrasporto merci, ma potrebbe limitare la libertà di quelle imprese che intendono regolarmente svolgere la propria attività. Pertanto chi la volesse attuare se ne assumerebbe tutte le responsabilità. Per questo motivo, visti alcuni ambigui segnali che stanno arrivando, ci siamo attivati per avviare tutte le azioni precauzionali per garantire la libera circolazione delle merci. Il nostro obiettivo ad oggi – spiega Fita Cna- è continuare il confronto con il governo per ottenere risposte alle richieste poste, tra le quali misure immediate quali un credito di imposta del 30% sul prezzo industriale del gasolio, far funzionare la norma che prevede l'adeguamento automatico del costo del gasolio per i contratti scritti e verbali, ed un intervento degli organi di controllo per verificare eventuali sacche di speculazioni in particolare sul prezzo del gasolio per bloccarle e sanzionarle".
Il Governo che Unatras, di cui Fita Cna fa parte, incontrerà martedì 15 marzo a Palazzo Chigi, nell'ambito della vertenza di settore. "Il costante e ormai insostenibile aumento del costo del carburante ha determinato una situazione ingestibile per le imprese dell'autotrasporto che in molti casi non riescono a farsi riconoscere dalla committenza i maggiori costi dovuti ai rincari del carburante. – spiega ancora Fita Cna - Il Governo si era impegnato in tempi brevissimi a fornire le soluzioni più adeguate per consentire alle aziende di fronteggiare l'emergenza. Purtroppo, al di là dello stanziamento degli 80 milioni, che certamente non risolve i problemi della categoria, non ci sono stati apprezzabili passi in avanti. La data del 15 marzo, in cui incontreremo il vice ministro Bellanova, sarà uno spartiacque che determinerà le prossime decisioni dell'Associazione".