Ce n’è sempre una in quel di Carrara. L’ultima gatta da pelare della giunta Arrighi arriva dal comitato comunale di Fratelli d’Italia, che attraverso una nota ufficiale, richiede a gran voce che vengano applicati le regolamentazioni per creare zone sottoposte al controllo di vicinato.
Per il partito di destra, la creazione di comunità di controllo non può che essere un punto a favore nei campi sicurezza e interazione sociale, con i controlli di vicinato in veste di spazio in cui le comunità possono gestire la propria incolumità, e nello stesso tempo rinsaldare i legami tra individui e famiglie.
Disposizioni che, secondo FdI, erano già inserite nel protocollo d’intesa sulla sicurezza promulgate a luglio, ma su cui il PD ha poi deciso di temporeggiare, chiedendo di riflettere ulteriormente sulla possibilità di una modifica della normativa.
“L'amministrazione comunale di Carrara sottoscrive il protocollo d'intesa sulla sicurezza urbana con la prefettura (sindaco Arrighi nel luglio 2022) e nelle linee programmatiche, parla di legalità e di strumenti per aumentare la percezione di sicurezza da parte dei cittadini (assessore Guadagni nell'ottobre 2022), poi quando si tratta di passare dalle parole ai fatti, chiede di rifletterci ancora un po’. In relazione a quanto sopra, riteniamo pertanto grave quanto successo durante l'ultimo Consiglio comunale di Carrara del giorno 14 novembre, quando la mozione del nostro capogruppo Massimiliano Manuel che proponeva, quale uno degli strumenti per aumentare la percezione di sicurezza da parte dei cittadini, la sottoscrizione tra
amministrazione comunale di Carrara e prefettura, del protocollo del "Controllo di vicinato" - è stata bocciata dalla maggioranza a guida Pd, con il pretesto che sarebbe stato necessario un approfondimento sull'argomento. Ora, senza nulla voler insegnare ad alcuno, nel ribadire che il
"Controllo di vicinato" è soltanto uno degli strumenti messi a disposizione della legge per la c.d. "sicurezza partecipata", assieme a quelli che sono da sempre le nostre proposte (più illuminazione, più videosorveglianza, più presidi della polizia municipale, costituzione del nucleo di sicurezza urbana della polizia municipale), ci saremmo aspettati che prima di bocciare una mozione che riguarda un argomento che dovrebbe stare a cuore di tutte le forze politiche (al Pd vogliamo ricordare che proprio il loro ex ministro dell'interno Minniti fu uno strenuo sostenitore del “Controllo di vicinato”), si fossero informati su cosa vuol dire fare controllo di vicinato. Fare “Controllo del vicinato” significa promuovere la sicurezza urbana attraverso la solidarietà tra i cittadini, allo scopo di ridurre il verificarsi di reati contro la proprietà e le persone. A tutti gli abitanti dell’area interessata è unicamente richiesto di alzare il livello di attenzione attraverso pochi, semplici passaggi: tra questi, il “far sapere” che gli abitanti della zona sono attenti e consapevoli di ciò che accade intorno a loro. Infatti, se i vicini lavorano insieme per ridurre l’appetibilità degli obiettivi, i furti e tanti altri reati quale ad esempio lo spaccio di sostanze stupefacenti, potranno essere limitati. A nessuno viene chiesto di fare eroismi, ronde o chissà cosa di speciale. A tutti invece è richiesto di prestare maggiore attenzione a chi passa per le strade nonché alle situazioni anomale che possono saltare all’occhio o generare apprensione ed allarme”.
Nel prosieguo del comunicato, Il comitato di Fratelli d’Italia ringrazia i vari consiglieri di minoranza che hanno deciso di appoggiare la mozione, affermando che questi hanno capito il valore e i pregi di una misura di questo tipo, lontana anni luce, secondo il partito di Meloni, da fenomeni di controllo oppressivo o delazione.
“Gli obiettivi del “Controllo del vicinato” sono: coadiuvare le forze di polizia nella prevenzione del crimine e nell’individuazione delle condizioni che lo favoriscono, aumentando la percezione di sicurezza e la vigilanza; favorire lo sviluppo di una cultura della partecipazione alle tematiche della sicurezza urbana e della collaborazione attiva dei cittadini attraverso una comunicazione efficace, veloce e organizzata; migliorare il rapporto forze di polizia-comunità, scambiando informazioni tramite un “coordinatore” che le raccolga e le trasferisca alle forze di polizia. Infatti, in ogni area viene individuato dall'amministrazione comunale, un coordinatore (che sarà scelto tra coloro che si offriranno volontari e che naturalmente non dovranno avere precedenti penali), appositamente formato il cui nominativo sarà poi comunicato alle Forze dell'Ordine. Era così semplice ma c'è chi deve… approfondire (sigh). Si ringraziano i Consiglieri comunali di minoranza, che con lungimiranza hanno capito lo spirito della mozione ed hanno accolto favorevolmente la stessa”.