L’avviso per la realizzazione dei PUC (Progetti Utili alla Collettività) è stato appena reso pubblico dalla giunta Arrighi, e c’è già chi afferma con certezza che il bando va incontro ad un vizio di forma che lo rende illegittimo.
Cosimo Maria Ferri, consigliere comunale di Italia Viva, ha esposto in un comunicato ufficiale le sue perplessità sulla partecipazione ai PUC, destinati al coinvolgimento di beneficiari di reddito di cittadinanza in opere di pubblica utilità, della partecipata Nausicaa, poiché, sempre secondo il consigliere, essa non sarebbe riconducibile né ad un’azienda del terzo settore né ad un ente pubblico.
L’ennesimo errore, secondo Ferri, che caratterizza un bando sgangherato sin dagli inizi, in cui, ad esempio, i senzatetto venivano definiti “soggetti con problemi di salute mentale”.
“Ci rivolgiamo alla Vice Sindaca Crudeli che ha la delega al sociale, per segnalare un errore in relazione all'avviso pubblicato concernente i PUC, a cui si può e di deve rimediare. Un vero "pasticcio", o, meglio, l'ennesimo scivolone che si aggiunge all'espressione impiegata nelle linee programmatiche per indicare i "senza tetto", ai quali si è fatto riferimento come soggetti con problemi di salute mentale. Assurdo e irrispettoso e molto grave. Già in sede di consiglio comunale abbiamo chiesto di eliminare questa espressione, e ora chiediamo all'Amministrazione di esercitare il potere di annullamento in autotutela dell'avviso pubblico relativo ai PUC nella parte in cui si prevede il coinvolgimento della società in house Nausicaa come partner del comune per i predisporre i progetti socialmente utili. Una tale previsione si pone in evidente violazione del decreto del ministero del lavoro e delle politiche sociali del 22 ottobre 2019, che individua il comune quale amministrazione titolare del PUC, fatta salva la possibilità di avvalersi della collaborazione di enti del terzo settore o di altri enti pubblici secondo le modalità indicate nell'Allegato 1 al medesimo decreto ministeriale. Ebbene, Nausicaa, in ragione dell'oggetto sociale quale definito nel proprio statuto, non è certamente riconducibile agli enti del terzo settore, come definiti dall'art. 4 del Codice del terzo settore. Al contempo, Nausicaa non è annoverabile tra gli enti pubblici, in quanto, sul piano formale, ha soggettività privatistica, mentre, sul piano sostanziale, avuto riguardo alla propria caratterizzazione in house, costituisce una articolazione interna dell'amministrazione, ragion per cui, sotto questo aspetto, coinvolgere Nausicaa significa, di fatto, coinvolgere il comune stesso”.
Nausicaa, essendo una partecipata del comune, è di per sé il comune secondo Ferri, e perciò la sua partecipazione ai progetti va contro le stesse direttive del ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Il consigliere renziano prospetta un annullamento in autotutela per ovviare al danno, anche se pare che l’appello di Ferri resterà inascoltato.
“Quindi, il coinvolgimento di Nausicaa nell'ambito del progetto relativo ai PUC è illegittimo; a tale errore è possibile rimediare attraverso il prospettato annullamento in autotutela. C'è da dire che in una delle mie prime interrogazioni presentate in consiglio comunale appena insediato, ho chiesto espressamente se fossero stati previsti dall'amministrazione Arrighi i progetti di pubblica utilità PUC e di conoscere il numero dei beneficiari del reddito di cittadinanza. Giusto e doveroso coinvolgere nel mondo del lavoro chi percepisce il reddito di cittadinanza, ma i bandi devono essere scritti nel rispetto della normativa. La Vice Sindaca Crudeli, Assessore al Sociale, ha risposto che nella nostra città ci sono più di mille percettori del reddito di cittadinanza, ma che nessuno di loro svolge lavori di pubblica utilità perché non sono stati ancora attivati i PUC, ma che sarebbe stata sua intenzione procedere in tal senso. L'attesa è stata breve ma purtroppo deludente, in quanto dalla stampa, purtroppo, abbiamo appreso della pubblicazione del più volte indicato avviso pubblico, che risulti viziato. Probabilmente, nell'intento di fare prima, si è fatto male”.