A Carrara, la politica - quella cosa che dovrebbe servire a preservare l'unicità di una città policentrica e nel contempo a svilupparne le differenti vocazioni - vive nell'attimo dei social network e nel soffio di una partita di calcio. Il continuo rincorrere le emergenze, i like e i click, non favorisce la programmazione, ma, piuttosto, denota l'incapacità, di chi amministra, di proiettarsi nel futuro. Gli oltre 18 mila euro spesi dal comune, senza batter ciglio, per il noleggio del maxi schermo e per la predisposizione del piano di sicurezza all'interno dello Stadio dei Marmi in occasione delle partite della Carrarese con Benevento e Vicenza, sono uno smacco per chi, in tempi non sospetti, aveva richiesto dei contributi per realizzare eventi culturali sul territorio, senza però ottenerli. Il motivo di tale diniego è sempre il solito: non ci sono soldi! Poi i “bagaroni”, forse improvvisamente cresciuti sotto l'albero degli zecchini d'oro, spuntano fuori e vengono impegnati per eventi estemporanei e non programmati. Dal campo di calcio, al campo dei miracoli il cammino è corto, mentre il naso, di chi diceva “i bagaroni non ci sono", si è allungato parecchio. Inoltre la scelta di posizionare il maxi schermo (maxi?) all'interno dello stadio (con capienza ridotta a soli mille spettatori), anziché in una delle piazze cittadine, ha scontentato moltissimi tifosi e non ha prodotto nessun ritorno economico per le attività commerciali.
L'approccio alla politica, da parte della giunta Arrighi, è dunque privo di filosofia e affronta le varie tematiche senza un comune denominatore, come se stesse amministrando un condominio anziché una comunità; come esempi di ciò si possono citare alcuni casi recenti: variante urbanistica ex sede Nausicaa (da servizio pubblico a industriale) e conseguente trasferimento della multiservizi alla IMM, variante urbanistica ex Palazzo CAT (da servizio pubblico a privato), scuola nei container al Campo dei Pini e cartellone eventi estivi 2024.
Inoltre, il perenne e continuo depauperamento del patrimonio culturale immateriale e di beni pubblici (vedi i lasciti Finelli e Crudeli), sta causando la perdita di tutti i valori storici-culturali del nostro territorio che, spogliato quasi del tutto della propria identità, sta diventando un insieme di "non luoghi" proprio come la politica che, privata delle diverse ideologie e della sua naturale funzione, è oramai diventata un nonsense. A Carrara manca una visione olistica del territorio e il degrado della politica va di pari passo con quello urbano e sociale, il primo è la causa, il secondo è l'effetto.
Intanto, il cittadino (convitato di pietra) assiste da bordo campo ad una partita dall'esito scontato.